10-01-2021 - Salve a tutti, editoriale ricco di colpi di scena quello di stasera, con novità sia nel breve che nel lungo termine.
Ancora nevicate a quote molto basse si sono verificate nella giornata odierna nelle regioni adriatiche, spostandosi a sud come previsto e colpendo anche le regioni meridionali, con molte località della Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia imbiancate.
Ora il tempo va gradualmente migliorando nelle nostre regioni, sebbene permanga una certa instabilità nell’estremo sud, ma è sorta negli ultimi aggiornamenti una nuova incognita, ovvero il transit0 di una piccola goccia fredda in distacco da un nucleo gelido artico continentale sulla Russia orientale, che potrebbe portare, sebbene non in maniera organizzata, davvero nevicate a quote pianeggianti nel centro Italia tra la nottata di martedì e la mattinata di mercoledì.
Andiamo per gradi e vediamo cosa sta succedendo.
La circolazione depressionaria che ha finora interessato le nostre regioni meridionali è ancora attiva, come si evince dall’immagine satellitare, essendo ancora alimentata da aria artica ormai di natura continentale.
fig.1
Dall’animazione satellitare si vede bene la demarcazione tra l’aria fredda affluita da nord est e l’anticiclone che avanza da ovest. Risulta altresì visibile la permanenza di un’alimentazione fredda continentale e di una sorta di “ricciolo” di nubi nell’estremità in alto a destra nell’immagine.
Ebbene, quel minuscolo “ricciolo” di nubi altri non è che il principio del distacco di un piccolo nucleo gelido dal lobo europeo del VP direttamente connesso al flusso principale e diretto successivamente verso le regioni italiane.
fig.2
La figura 2 si riferisce proprio al momento del distacco, nelle prime ore di domani mattina, martedì, del nucleo artico continentale diretto verso le nostre regioni centrali.
Eccolo infatti 24 h dopo, nelle prime ore di mercoledì, collocato proprio nelle centrali tirreniche, sulla verticale di Roma in buona sostanza, con precisione chirurgica.
fig.3
Il modello europeo, a cui è tratta la carta, conferma in maniera quasi sovrapponibile la previsione e fa passare proprio nelle regioni centrali il lobo gelido.
Ecco la carta con i valori in quota di -30 C a 500 hPa nella notte di martedì.
fig.3
Quella disegnata è la traiettoria del nucleo in quota ma gli ultimi aggiornamenti lo fanno passare ancora più vicino all’area romana.
Ecco quindi la previsione del modello americano, anche in questo caso il minimo passa sopra la città di Roma.
fig.4
Davvero cospicuo l’afflusso freddo al seguito, con valori fino a -7 C a 850 hPa (1500 m).
La carta successiva è abbastanza emozionante e indica la presenza del minimo davanti le coste laziali e la genesi di una circolazione depressionaria in grado di generare nuvolosità e nevicate a quote praticamente quasi pianeggianti in alcuni settori dell’Italia centrale e, forse, persino nell’area romana.
fig.5
Dobbiamo chiarire cosa significhi neve a quote pianeggianti. Il passaggio sarà rapido, poche ore e le precipitazioni saranno sparse, probabilmente non ben organizzate. Tuttavia, i modelli già recepiscono l’arrivo del nucleo gelido e inseriscono precipitazioni per molte aree pianeggianti dell’Italia centrale.
fig.6
Insomma, questa volta qualche fiocco potrebbe vederlo davvero anche la capitale !!!!
Sono ipotesi da verificare, ma l’evoluzione si fa interessante e sarà da stare attaccati al lampioni, da non perdere.
Ma ci sono buone notizie anche per il seguito per le altre regioni italiane !!!!
Vi riporto due immagini sulle quali torneremo nei prossimi giorni, ma che chiariscono come stiano andando le cose.
I modelli infatti evidenziano una continua mobilità del VP con possibili nuove ondate di freddo e nevicate per inizio terza decade.
fig.7
L’elaborazioni di ensemble continuano a vedere un inverno nel complesso sotto media anche nel lungo termine, scongiurando quello che sembrava un ritorno a condizioni di scarsa mobilità del VP.
fig.8
A tal riguardo, il grafico del NAM, discusso anche nelle precedenti dirette, evidenzia come il Vortice Polare in troposfera sia assolutamente mobile e mostri continui disturbi approssimandosi alla terza decade, che appare quindi come un punto d’inizio per una fase invernale avvero fredda e dinamica a scala più ampia.
fig.9
Restate sintonizzati, ci sono molti argomenti da affrontare e mercoledì mattina potremmo avere una gradita sorpresa nelle regioni centrali.
Ciao ciao