26-12-2014 - Salve a tutti; sempre più emozionanti le carte fino a Capodanno, si rischia di chiudere l’anno con un vero e proprio evento.
Intanto, la circolazione atmosferica sta già cambiando nelle nostre regioni, un primo impulso perturbato di debole intensità sta scivolando lungo l’Adriatico e non dovrebbe sortire particolari effetti sul territorio nazionale. Tale impulso servirà però da apripista per il successivo, molto più intenso, che dovrebbe far giungere un primo nucleo di aria artico marittima nelle nostre regioni. Ecco la carta emisferica che ne evidenzia la collocazione al centronord, con il blocco azzorriano sempre più potente in Atlantico (fig.1)
fig.1
L’arrivo del nucleo artico, colmo di aria fredda in quota, genererà quindi un forte peggioramento delle condizioni del tempo su tutte le regioni centrali, oltre che su parte dell’Emilia e della Romagna, nella giornata di domenica, con rovesci e temporali in arrivo lungo le coste di Toscana, Lazio e Campania. In questa fase le termiche al suolo non saranno particolarmente rigide (l’aria è artico marittima), tuttavia, la neve farà la sua comparsa a quote sempre più basse sui rilievi di tutto il centro Italia a partire dalla mattinata mentre, nelle primissime ore del mattino, sussiste sempre la possibilità di veder nevicare nelle pianura bolognese e romagnola (non sul mare, fig.2)
Il minimo al suolo si trasferirà comunque abbastanza rapidamente verso il basso Adriatico nel pomeriggio di domenica, aprendo la strada alla seconda fase del peggioramento. Infatti, analogamente a quanto visto per il primo impulso, il nucleo artico marittimo dovrebbe svolgere la funzione di apripista per il secondo nucleo, artico continentale, stazionante nelle pianure dell’Europa orientale (fig.3)
fig.3
A partire da domenica pomeriggio infatti, aria sempre più fredda inizierà ad affluire verso la penisola italiana dai Balcani, proveniente dal bassopiano russo occidentale, “aspirata” dal minimo al suolo collocato nel basso Adriatico.
Ma il meglio deve ancora arrivare. Come accennato, un nocciolo gelido in quota stazionante in corrispondenza delle repubbliche Baltiche (Lettonia-Lituania-Estonia), troverà quindi la strada libera per poter affluire nel Mediterraneo proprio gli ultimi giorni dell’anno, tra il 29 e il 30. Dalle modalità con cui tale nocciolo gelido giungerà nel Mediterraneo deriverà la distribuzione delle fenomenologie, in prevalenza nevose, nel territorio italiano.
Gli ultimi aggiornamenti del modello americano fanno sobbalzare sulla sedia; l’afflusso freddo è visto giungere più a ovest del previsto, con genesi di una depressione mediterranea alimentata da aria gelida continentale (fig.4)
fig.4
La carta prevista per il 30 dall’ultima emissione del modello americano è, in effetti, emozionante. Minimo pressorio al suolo a sud della Sardegna con convergenza nel Tirreno di aria caldo-umida mediterranea con aria gelida continentale. Con questa carta potrebbe nevicare a Roma, per intenderci, ma la previsione è al limite, non tutti i modelli sono concordi in merito. La carta migliore, comunque, è quella del modello NAVGEM, della marina americana, molto simile all’mericano GFS, bassa pressione mediterranea con neve diffusa anche nel versante tirrenico. L’ipotesi menzionata inizia quindi a prendere corpo in altri modelli quindi (fig.5).
fig.5
Insomma, evoluzione in bilico tra una un’avvezione fredda molto cruda, ormai quasi certa, e l’evento vero e proprio, con neve nel versane tirrenico, anche lungo i settori costieri, Aggiornamenti da seguire con la massima attenzione.
Ciao ciao