17-12-2014 - Salve a tutti; aggiornamento mattutino particolare, in virtù della comparsa delle prime emissioni davvero fredde e movimentate nei modelli per il lungo termine. Sembra ormai accertata infatti la partenza del forcing aleutinico dopo il periodo natalizio e alcune emissioni, come quella di stamattina del modello americano, suggeriscono esiti da urlo in sede mediterranea; al momento tali emissioni presentano ovviamente scarsa attendibilità. In questa sede piace però commentare tutte le carte e, soprattutto, vedere giorno dopo giorno come una tendenza, inizialmente ipotizzata nello scetticismo generale, possa avere almeno le prime conferme…..
Veniamo alle carte odierne; dicevamo davvero singolare l’emissione del modello americano, run 00; si parte subito dopo Natale, l’anticiclone aleutinico iniza a spingere dalla Costa Pacifica canadese verso l’Artico (fig.1).
fig.1
In base a tale previsione, già intorno il 27 Dicembre il tempo inizierà a peggiorare e le temperature a diminuire nel Mediterraneo centrale.
Ma molto più emozionante quello che potrebbe accadere dopo…. come si vede in fig. 1, la spinta azzorriana in risposta al forcing aleutinico può partire grazie alla tenuta di un piccolo lobo minoritario del Vortice Polare in Canada, che consente la formazione di un blocco azzorriano in Atlantico, secondo quanto esposto ampiamente nei giorni scorsi (ved. rubrica lungo termine). A questo punto, la colata artico continentale del VPT può prendere corpo nel Mediterraneo, con graduale traslazione verso est dell’asse del blocco (fig.2).
fig.2
Come si vede dalla fig.2, vi è un massiccio trasferimento di vorticità dal lobo siberiano a quello canadese, che diventa maggioritario e può spingere il blocco azzorriano verso il mar di Norvegia. Il passaggio successivo può essere definito un’apoteosi nevosa di fine anno (termine un pò esagerato lo ammetto). Lobo gelido del VPT che piomba sull’Italia, diaframma altopressorio che tiene verso la scandinavia, la -40° C a 500 hPa che arriva sulle Alpi (fig.3).
fig.3
L’immagine emisferica in fig.3 merita un dettaglio; il nucleo gelido del VPT è davvero intenso, collocato in Pianura Padana, con minimo al suolo baroclino nel basso Adriatico, NEVE a quote basse e/o pianura tra Emilia-Romagna e regioni centrali (fig.5).
fig.5
Diciamo subito che l’evento è poco probabile che accada con le modalità descritte del presente run; gli spaghetti confermano come sia un’eccezione in merito, con un unico cluster con le temperature mostrate a 850 hPa (-8° C nell’Italia centrale, fig.6).
fig.6
Ma è molto importante, altresì, l’evoluzione dell”impianto generale evidenziato dalla sequenza descritta. Viene confermata, infatti, la possibilità che entro fine anno il VPT vada incontro a una crisi piuttosto seria, con possibilità di innesco di colate gelide a latitudini intermedie. Molti fattori devono però combaciare, la partenza della pulsazione aleutinica sembra un fatto ormai molto probabile, mentre la risposta azzorriana è il trasferimento di vorticità nel Canada lo sono meno; in ogni caso, è con un certa emozione che alcune carte mostrate confermano le ipotesi formulate giorni fa e spesso accolte con scetticismo, come dicevamo. Osserviamo l’ultima carta del run 00 (fig.7)
fig.7
Confrontiamola poi con le ipotesi formulate nell’editoriale generale per l’inverno (di cui si consiglia vivamente la lettura) e si vedrà come alcuni aspetti ipotizzati, come la formazione del blocco a nord della scandinavia e l’interazione Atlantico-continentale sull’Italia, potrebbero prendere corpo con il nuovo anno. Nel pomeriggio tenteremo di scendere nel dettaglio su alcuni aspetti ora menzionati.
Ciao ciao