02-09-2016 - Salve a tutti, riprendiamo il consueto aggiornamento modelli, in una giornata caratterizzata da relativa stabilità sia di natura tellurica (nessuna scossa di rilievo nelle aree terremotate), sia di natura atmosferica, grazie a una vasta area di alta pressione di natura azzorriana che ha ormai avvolto tutte le regioni italiane (fig.1)……
fig.1
Al momento quindi, la configurazione barica generale a scala europea è di natura zonale, con la separazione tra la cintura altopressoria mediterranea e il flusso perturbato atlantico (collocazione del getto pare in sostanza) orientata secondo i paralleli (ovest-est), sinonimo di elevata stabilità nel Mediterraneo generalmente.
In realtà però, l’evoluzione descritta andrà a cambiare entro le prossime 72 h; in Atlantico infatti, un’ondulazione abbastanza accentuata prederà le mosse entro Domenica pomeriggio, disponendo le correnti in quota dai quadranti settentrionali nelle regioni italiane, perlomeno inizialmente (fig.2).
fig.2
Tale assetto andrà a esasperarsi nelle successive 24 h, con l’anticiclone delle Azzorre che punterà nettamente verso nord a partire dalla penisola iberica, lasciando praticamente via libera all’entrata nel Mediterraneo di un nucleo perturbato atlantico, con affermazione di un’ampia goccia fredda centrata proprio nelle regioni italiane, in particolare nel centrosud (fig.3).
fig,3
In effetti, ancora una volta, come spesso è capitato quest’anno nella stagione calda, le fenomenologie indotte da irruzione di aria fresca e instabile atlantica andranno a privilegiare le regioni adriatiche e meridionali, proprio in virtù di una grande tenuta e forza dell’anticiclone delle Azzorre a ovest dell’Italia, che fungerà da “scivolo” per il getto, con sostanziale protezione delle regioni più occidentali, il nord ovest e la Toscana in particolare.
Sembra quindi che anche questa volta possa andare nel medesimo modo, con la goccia fredda che agisce, con il nucleo più intenso, nelle regioni più orientali e meridionali, lasciando abbastanza riparate quelle settentrionali tirreniche e il nord ovest (fig.4).
fig.4
Fenomeni che potranno essere anche di forte intensità lungo la dorsale appenninica, nelle regioni centro meridionali adriatiche e al sud, esclusa la Sardegna. Davvero preoccupanti, anche in virtù del peculiare contesto infrastrutturale presente, le previsioni nelle aree terremotate, con le regioni appenniniche del centro Italia alle prese con rovesci ripetuti e intensi e temperature piuttosto fresche dal 5 al 9 Settembre (fig.5).
fig.5
Insomma, evoluzione meteorologica pienamente in linea con le linee guida (ved. editoriale) emesse in data 27 Agosto in cui, come data del cambiamento, era stata ipotizzata quella del 5 Settembre e, sulla base dei modelli odierni, le cose potrebbero andare esattamente in questo modo.
Ciao ciao