24-12-2105 - Salve a tutti e buona vigilia di Natale. Sembra esserlo davvero per quanto riguarda i meteo appassionati amanti del freddo e della neve. Gli ultimi aggiornamenti dei modelli, infatti, hanno subito una decisa virata verso il freddo e la neve a partire alla fine dell’anno nelle regioni italiane.
Cosa è successo quindi??
1) L’ipotesi dell’affermazione di una figura di blocco scandinava prende sempre più corpo, dopo alcuni parziali ritrattamenti nelle precedenti 24 h (ma nell’editoriale di ieri si era anticipato quanto fosse difficile da prevedere tale evoluzione con esattezza).
2) Emerge una parziale convergenza, su tutto il range previsionale, ma in particolare per quanto riguarda il freddo in arrivo ai primi di Gennaio, tra il modello europeo, finora molto più prudente, e quello americano.
Ecco i principali passaggi:
Ormai entro le 162 h appare sempre più evidente, per il modello americano, la poderosa elevazione dell’anticiclone europeo verso l’artico scandinavo (fig.1).
fig.1
La risalita altopressoria è davvero imperiosa, tale da isolare gradualmente la figura di blocco alle alte latitudini e consentire così il passaggio di aria gelida lungo il bordo meridionale della struttura, diretta dal bassopiano russo verso l’Italia (fig.2).
fig.2
Davvero singolare la previsione del modello americano, ormai nel medio termine; flusso gelido, fino a -11° Ca 850 hPa nella pianura Padana, con reale possibilità di neve diffusa su tutto il nord, ma in particolare nei settori a sud del Pò proprio la notte di Capodanno e questa volta è il modello americano a dirlo,uno de più affidabili (fig.3).
fig.3
Ma non è finita!! L’evoluzione, così prospettata, non può che proseguire con un vero tunneling depressionario, ovvero con la confluenza di aria umida e instabile dall’Atlantico con il flusso gelido dalle pianure russe proprio sull’Italia, in particolare al centronord in questa fase (fig.4).
fig.4
Al termine del processo c’è addirittura la fusione del nocciolo gelido russo con la propaggine della depressione islandese a nord delle Alpi. Altre nevicate anche copiose in arrivo sui rilievi del nord e del centro, non in pianura però questa volta, l’atlantico farebbe sentire il suo alito caldo. (fig.5).
fifg.5
Cosa dice quindi il modello europeo a confronto??
Il Vortice Polare è visto esercitare maggiore spinta verso il settore nord europeo, ma il blocco scandinavo e visto comunque formarsi e lungo il suo bordo arrivare una massiccia colata gelida sui Balcani e sui settori orientali italiani (fig.6).
fig.6
In questo caso il flusso gelido arriverebbe più a est, ma la cosa importante è rappresentata dalla formazione del blocco alle correnti occidentali, ipotesi paventata da giorni in questa sede e che sembra trovare riscontro negli aggiornamenti odierni. Solo così, infatti, è possibile porre un limite allo strapotere del VP e dirottare il maltempo e il freddo a latitudini mediterranee.
Quanto ora descritto è poi esattamente la continuazione della previsione nell’ultima emissione dl modello americano, con il flusso Atlantico, carico di nubi e precipitazioni, che viene dirottato completamente verso il Mediterraneo (fig.8).
fig.8
Insomma, arriva l’inverno, che in Italia non vuol dire sempre gelo e neve abbondante, quanto una certa frequenza di peggioramenti nel Mediterraneo, anche a carattere freddo, con occasionali nevicate a quote basse o addirittura in pianura nelle fasi più fredde.
Qual’è l’affidabilità dell’attuale previsione??
Sicuramente molto maggiore dei giorni scorsi, siamo entrati ormai nel medio termine (7-8 giorni), non si tratta più di remote ipotesi ma, sicuramente, modifiche e conferme a quanto descritto saranno possibili e necessarie nei prossimi giorni.
Ciao ciao