10-01-2016 - Salve a tutti; modelli sempre più avvincenti, sebbene traiettorie e intensità vengano naturalmente modificate di giorno in giorno. Vediamo quindi di tracciare le linee salienti del quadro attuale e di quanto espsresso dalle emissioni odierne.
Correnti sudoccidentali sempre più intense lungo la penisola, che anticipano l’arrivo di un secondo sistema perturbato, destinato a interessare tutto il centronord tra la serata di oggi e la mattinata di domani, lunedì.
Il peggioramento in arrivo è collegato a una vasta saccatura Atlantica, appendice locale della struttura del VP. Tale saccatura, nel suo moto verso est, genererà l’inizio di una lunga fase instabile nel Mediterraneo, via via più fredda e a chiaro contributo artico con il procedere dello sviluppo della ondulazione, con lo spostamento del’asse della saccatura nel Mediterraneo stesso……
Cosa dicono i modelli principali oggi in merito all’intensità e collocazione della saccatura menzionata??
Ebbene, il modello europeo procede abbastanza spedito nella sua strada, sebbene l’asse di maggior incidenza dell’affondo artico sia stato traslato verso est (est shift)….
Ecco quindi l’arrivo del primo impulso perturbato a carattere più freddo giorno 15, in questa fase caratterizzato da una irruzione polare marittima, e seguito da una teoria di nuclei depressionari molto freddi in quota (fig.1)………………
fig.1
Il blocco, nella fig.1, è appena abbozzato, ma la prosecuzione della previsione del modello europeo conferma, dopo 4 run consecutivi, l’innalzamento della figura azzorriana a figura di blocco del flusso zonale Atlantico (fg.2).
fig.2
Dalla figura 2 si evince inoltre, aspetto molto importante, come il blocco atlantico sia supportato, a est,da una seconda elevazione anticiclonica, di natura asiatica (uralica), con genesi di una stretta a “tenaglia” d conseguente isolamento di un cospicuo lobo freddo del VP. Come accennato nei precedenti editoriali, una dinamica così articolata consente il distacco e progressiva discesa, alle medie latitudini, del nucleo gelido (in quota ma anche al suolo) del VP e a possibile nascita di un moto retrogrado verso le nostre regioni, ancora da stabilire comunque nella sua evoluzione.
Nell’emissione di oggi sono presenti meno precipitazioni lungo i versanti tirrenici rispetto a quella di ieri sera (ved. editoriale). Tuttavia, le potenzialità possibili per le nostre regioni mediterranee sono indubbiamente elevate, la traiettoria è assolutamente in bilico per la genesi di depressioni mediterranee foriere di precipitazioni nevose a quote molto basse e/o pianura.
Cosa dice oggi il modello americano??
Sebbene sia meno presente la struttura di blocco nel medio termine, la prima fase fredda,prevista dal modello europeo in fig. 1, è ugualmente inquadrata da quello americano; meno incisivo il seguito, che vede sempre un rafforzamento del VP.
Un aspetto importante delle emissioni odierne è una certa dinamica nel lungo termine del VP, che vede il costante slancio azzorriano, verso nord, addirittura accompagnato dal’arrivo del bur(i)an (proprio lui) a fine emissione (fig.3).
fig.3
Ovviamente la fig.3 è solo fornita a scopo illustrativo, ma giungono finalmente segnali più decisi di una certa attività alle quote stratosferiche, che potrebbe finalmente rompere il “laccio” a cui sembra assoggettata la figura del VP a tutte le quote; un warming piuttosto potente e visto infatti partire a fine emissione, speranza duna ulteriore prosecuzione dinamica dell’inverno in corso.
Ciao ciao