23-10-2015 - Salve a tutti, aggiornamento mattutino finalizzato questa volta alla previsione nel medio termine dei modelli. Si va infatti profilando un’evoluzione peculiare ai primi di Novembre, che potrebbe arrecare nuove intense precipitazioni in alcune regioni; in particolare, con buona probabilità, le regioni meridionali potrebbero vedere ancora una volta una fase di intense precipitazioni. Andiamo per gradi quindi.
Dopo il fresco (relativo) di questi giorni, le temperature dovrebbero iniziare ad aumentare nella penisola italiana, grazie all’affermazione di una potente struttura altopressoria in rapido slancio verso nord, fino alla Scandinavia. Il passo successivo di tale evoluzione comporterebbe la creazione di un potente blocco altopressorio su tutta l’Europa centro orientale, con chiaro sbarramento alle perturbazioni Atlantiche (fig.1)
fig.1
A quel punto , l’unica strada percorribile per le perturbazioni Atlantiche sarebbe quella del Mediterraneo; a causa, però, della tenacità e invasività del blocco orientale e di una certa compattezza del Vortice Polare, il risultato finale di tale dinamica dovrebbe consistere nello “spillamento” e isolamento di una goccia fredda in arrivo dalla Francia per la fine del mese, l’ennesima, con possibile fase di maltempo nelle regioni occidentali italiane, questa volta del centronord inizialmente.
Davvero peculiare tale evoluzione, con sostanziale assenza del flusso Atlantico nel mediterraneo e continua creazione di gocce fredde, capaci di creare autentici “mostri” temporaleschi nei nostri mari caldi, ma con distribuzione estremamente irregolare delle precipitazioni. Tutta la struttura descritta, in particolare il blocco europeo, con il passare dei giorni dovrebbe addirittura rafforzarsi, creando un braccio di ferro con la depressione islandese e creando altresì le premesse per un nuovo taglio (cut off) di una saccatura Atlantica ai primi di Novembre (fig.2)……
fig.2
Il dettaglio europeo evidenzia il punto dove potrebbe avvenire il distacco della struttura dal flusso principale (fig.3).
fig.3
L’inevitabile termine della evoluzione descritta sarebbe quindi la creazione di una nuova goccia fredda, assestata lungo le coste del nord Africa, pronta ad attingere nuova energia dalle calde acque mediterranee (fig.4).
fig.4
Si tratta di una evoluzione estremamente pericolosa per le regioni meridionali. Da quella posizione le depressioni mediterranee hanno generato le peggiori alluvioni negli ultimi decenni al sud, con quantitativi record di precipitazione nelle 24 h (fino a 500-600 mm!!). Fortunatamente, è una previsione ancora a lungo termine, potrà cambiare completamente, ma molti fattori lasciano supporre una reiterazione di alcune dinamiche già viste in questo autunno. Il primo fattore è rappresentato dalla costante anomalia positiva dei geopotenziali nel nord Europa, con creazione di potenti blocchi alla circolazione Atlantica. Ecco il dato, fornito da NOAA, delle anomalie a 500 hPa negli ultimi tre mesi a scala emisferica (fig.5).
fig.5
Dalla figura a destra si vede bene la marcata anomalia positiva che caratterizza la penisola scandinava e il settore di oceano Artico immediatamente a nord. Tale aspetto potrebbe risultare molto positivo per il prosieguo della stagione invernale, come sottolineato nell‘editoriale a carattere generale, ma necessita della presenza di un VPT non troppo forte (weak). In effetti, il secondo aspetto che sta emergendo nelle ultime emissioni dei modelli a lungo termine è un ricompattamento della struttura del VPT ai primi di Novembre (fig.6).
fig.6
Un breve ricompattamento è normale a inizio autunno, con il lago freddo in allargamento in Artico,ma fintanto che durerà tale fase il promontorio altopressorio scandinavo resterà ancorato alle radici subtropicali e il blocco al flusso Atlantico permarrà tale.
Ciao ciao