05-11-2021 - Salve a tutti, editoriale autunnale con molti argomenti che spaziano dall’autunno all’inverno.
Le Alpi, come previsto, hanno ricevuto la loro abbondate dose di neve, immortalata da numerose foto riportate anche dallo scrivente dalle pagine facebook e instagram.
Per il nord ora ci sarà una pausa maggiormente soleggiata, ma il maltempo non mollerà il Mediterraneo e, anzi, ci saranno nuove occasioni, nel breve, per la creazione di un pericoloso vortice depressionario a ovest della Sardegna, capace nuovamente di apportare forti piogge e forti temporali sull’isola, mentre sembra che, per adesso, le altre attorno al Tirreno vedranno piogge sparse ma non fenomeni di forte intensità, ma la previsione deve essere aggiornata.
Ecco la situazione attuale dal satellite.
fig.1
Al momento, nel Mediterraneo, la nuvolosità non appare particolarmente organizzata, sebbene le correnti siano spiccatamente meridionali praticamente su tutte le regioni italiane.
Ma sulla sinistra in basso già appare un nucleo nuvoloso tondeggiante, che verrà ancora alimentato nelle prossime ore da aria fredda dal centro Europa, capace di creare, tale afflusso freddo, un nuovo pericoloso vortice in risalita verso la Sardegna come accennato.
fig.2
Da quella posizione colpirà principalmente l’isola, come accennato, ma le restanti estreme regioni meridionali potranno essere facilmente coinvolte da eventuali spostamenti del nucleo principale, da monitorare attentamente il suo spostamento.
A seguire, il Mediterraneo resterà un lacuna barica, nel senso che la cintura altopressoria non sarà capace di affermarsi ma, inizialmente, nemmeno nuove intense strutture depressionarie.
Ma tale assetto non può durare molto, ed ecco che un primo afflusso freddo retrogrado potrebbe prendere le mosse a fine alla metà del mese, tramite sempre la dinamica del distacco di gocce fredde dal flusso principale atlantico.
fig.3
Come si vede dalla figura riportata, i due principali nuclei di alta pressione, azzorriano e russo, sembrano spalleggiare il Mediterraneo, lasciando un canale libero in corrispondenza del Regno Unito.
Proprio tale assetto potrebbe consentire, alla fine della seconda decade, la nascita di una maestosa colata artica, addirittura un vero e proprio split di un lobo del VP secondo questa emissione del modello americano.
fig.4
L’evoluzione successiva della carta riportata è davvero entusiasmante, per quanto lontana, con una massiccia colata artica che giunge diretta nel Mediterraneo.
fig.5
In quota (5000 m) pazzeschi i valori di temperatura, compare la -40 C a nord delle Alpi !!!!
Altrettanto pesanti le anomalie termiche nei bassi strati nel comparto europeo.
fig.6
A quel punto, se la previsione fosse rispettata, la neve farebbe la sua comparsa nei settori alpini a quote molto basse, quasi pianeggianti e anche l’Appennino centrale vedrebbe la neve a quote collinari.
fig.7
Entusiasmante la copertura nevosa prevista dal modello americano, anche il centro Italia con i rilievi sotto la neve.
Fig.8
Quanto è affidabile tale previsione??
Ancora poco ovviamente, ma viene riproposta con una certa frequenza dal modello americano nel lungo termine e combacia con quanto affermato in precedenti editoriali, in merito alla peculiare distribuzione delle anomalie oceaniche nrl Pacifico, con valori di PDO negativi, caratterizzati dalla comparsa di un “lago freddo” davanti le coste nord americane e di un “blob caldo” più a ovest, capace di creare le premesse per l’affermazione di incursioni dell’anticiclone aleutinico in Artico.
fig.9
La risposta della seconda onda azzorriana, a scala emisferica dovrebbe essere quella che si vede nella previsione del modello americano, ovvero una costante spinta dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico e la nascita di colate gelide di stampo artico in Europa.
Ciao ciao