19-03-2020 - Salve a tutti, siamo in primavera, festa del Papà e, fino a qualche giorno fa, difficilmente la maggior parte di noi avrebbe pensato di poter parlare di una previsione che vede la possibilità di avere forti nevicate a bassa quota in molte regioni italiane.
A prescindere da eventuali modifiche al quadro attuale nei prossimi aggiornamenti, sempre possibili, occorre prendere atto di come, allo stato odierno, i modelli prevedano forte instabilità a partire da Domenica notte, forte abbassamento delle temperature, forti venti e, dulcis in fundo, forti nevicate lungo buona parte della dorsale appenninica, dalla Liguria fino alla Calabria, forse anche Sicilia.
Andiamo per gradi; ancora oggi prevale nel Mediterraneo centrale la presenza di un’area anticiclonica che mantiene il tempo stabile e soleggiato.
Come illustrato anche ieri, tale situazione verrà ad essere stravolta a partire dal tardo pomeriggio di Domenica a causa dell’arrivo di un nucleo depressionario in quota, colmo di aria gelida di estrazione artica (fino a -35 C a 500 hPa, 5500 m), in movimento dal bassopiano russo verso le nostre regioni adriatiche.
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A seguire, l’efficacia del peggioramento in arrivo potrebbe essere sostanzialmente generata dal successivo distacco di un lobo gelido dall’affondo perturbato retrogrado (da nord est verso sud ovest) con isolamento di un’ampio nucleo depressionario colmo di aria fredda che, secondo gli ultimi aggiornamenti, potrebbe stazionare per 2-3 giorni soprattutto al centronord.
fig.2
Davvero emozionante quanto inattesa la progressione dell’aria gelida dai vicini Balcani verso le nostre regioni, inizialmente adriatiche ma a seguire su buona parte della penisola.
fig.3
Situazione Domenica notte; nord est già sotto correnti gelide dalla porta di Bora.
Situazione Lunedì notte; buona parte del nord e centrali adriatiche al gelo (fino a -10 C a 850 hPa, 1500 m), neve a bassissima quota in Romagna, parte Emilia e via a scendere fino a Marche, Umbria e Abruzzo.
fig.4
Situazione Martedì notte; acme della penetrazione gelida, tutto il centronord, Puglia, Basilicata e Campania al gelo, neve a quote molto basse, occasionalmente fino alla costa, in Adriatico, soprattutto Romagna, Marche e Abruzzo, ma anche centrali interne, con possibili sconfinamenti tirrenici. I dettagli per questa previsione, molto delicata, verranno forniti in seguito.
fig.5
Già il quadro descritto risulta emozionante, ma secondo il modello europeo potrebbe giungere un’ulteriore complicazione nella seconda parte della settimana, con l’arrivo di una saccatura in un contesto di aria gelida continentale preesistente nei bassi strati, con genesi di forti precipitazioni nell’Appennino centro settentrionale anche a quota molto basse, in particolare tra Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo e settori interni del Lazio.
fig.6
Il modello europeo a tal proposito è strabiliante, accumuli di neve al suolo previsti per giovedì notte che coprono ampie porzioni dei rilievi dell’Italia centrale, ma anche i settori della pianura Padana a sud del Po, appennino ligure e i rilievi a quote più elevate del sud.
fig.7
La previsione di giovedì è ancora da verificare ovviamente, il dettaglio può cambiare molto, ma l’arrivo del nucleo gelido sembra ormai molto probabile e quindi, almeno avremo da fare sui balconi a osservare tutti i fenomeni atmosferici che le dinamiche descritte di porteranno.