04-01-2015 - Salve a tutti; aggiornamento di metà giornata, per sottolineare gli aspetti salienti del tempo del prossimo periodo.
Confermato il passaggio perturbato e freddo nelle regioni più orientali della penisola per la mattina del 5, lunedì; la saccatura responsabile del peggioramento sarà caratterizzata da una struttura ampia e piuttosto approfondita, ma il passaggio è troppo orientale per poter generare fenomeni di rilievo nelle nostre regioni (fig.1).
fig.1
Tuttavia, nelle prime ore di domani, lunedì, rovesci sparsi in trasferimento da nordovest verso sudest interesseranno parte dell’Abruzzo (chietino in particolare), Molise, tutta la Puglia, materano e cosentino. Le temperature, durante il passaggio del fronte perturbato, si abbasseranno notevolmente nelle aree menzionate e, pertanto, rovesci nevosi a quote intorno 400-500 m, localmente più in basso, faranno la loro comparsa nei rilievi appenninici (fig.2).
fig.2
Successivamente, a scala emisferica, l’assetto del Vortice Polare cambierà, il nucleo più intenso si decentrerà completamente nell’Artico canadese, con asse oblungo, tale da generare una fase zonale nel comparto Mediterraneo (fig.3)
fig.3
In tale contesto, l’anticiclone delle Azzorre si allungherà lungo i paralleli, sebbene senza invadere completamente il suolo italiano, ma ciò basterà per regalare una serie di giornate stabili e soleggiate su tutte le nostre regioni (in assenza di nebbie).
Questa fase sembra dover durare almeno una settimana, fino a metà mese, prima che le spinte delle principali onde planetarie non inducano una nuova deformazione alla struttura del VPT (fig.4).
fig.4
In questa nuova fase risulterà possibile l’innesco di una nuova saccatura Artica nelle nostre regioni, con dinamiche ovviamente da definire nel dettaglio, ma sembra essere possibile la genesi di uno slancio azzorriano in Atlantico di una certa ampiezza dopo la metà del mese, il tutto senza alcun contributo stratosferico che, secondo quanto riferito anche nell’editoriale di ieri, non risulta strettamente necessario ai nostri fini.
Gli esiti dell’attività d’onda a scala planetaria mostrata in fig.4 potranno essere molteplici; il run ufficiale evidenzia la presenza di un blocco scandinavo, con interazione atlantico continentale in Europa, secondo uno schema riferito spesso in numerosi editoriali come dominante per l’inverno in corso (fig.5).
fig.5
Il run parallelo insiste per l’affondo della saccatura, ben collegata al Vortice Polare (fig.6)
fig.6
Insomma, in assenza di un aiuto stratosferico, per ora non visibile, la troposfera sembra poter fare da sola, vedremo con quali esiti dopo la metà del mese………..
Ciao ciao