23-12-2014 - Salve a tutti; eccoci al consueto appuntamento serale con i modelli, questa sera incentrato in prevalenza, visto l’interesse, sul periodo perturbato che potrebbe interessare quasi tutte le regioni italiane dal 26 al 29 Dicembre. Dei recenti aggiornamenti dei modelli abbiamo discusso questa mattina; in questa sede, oltre a lanciare uno sguardo nel lungo termine, iniziamo a inserire qualche dato in merito a quella che potrebbe la distribuzione, tempistica e quota delle nevicate in arrivo nel periodo menzionato……..
Iniziamo da quella che può essere definita la “bordata” fredda di Santo Stefano. Il peggioramento prenderà le mosse la sera di Natale, quando un impulso perturbato proveniente da centro Europa si addosserà sulla Alpi, sfilando sul nordest senza grandi fenomenologie in nottata. Le prime fenomenologie di rilievo interesseranno quindi la Romagna e alto Adriatico nella mattinata del 26, con rovesci nevosi intorno 400-500 m via via più persistenti proseguendo verso sud (il corpo nuvoloso tenderà a ricompattarsi una volta superate le Alpi).
La fig.1 indica un previsione di massima delle fenomenologie nevose previste fino a metà giornata del 26.
fig.1
Nella prima parte del peggioramento l’impulso perturbato scivolerà rapido verso sudest e, pertanto, i fenomeni non saranno persistenti su Romagna e alte Marche, bensì avverranno sotto forma di rovesci nevosi in transito. A partire dal pomeriggio di venerdì, la formazione di un minimo al suolo nel basso Adriatico, in rapido scivolamento verso sud, richiamerà aria molto fredda dai Balcani, che si riverserà impetuosa in Adriatico, generando nevicate diffuse lungo la dorsale appenninica nella notte tra venerdì e sabato. La fig.2 evidenzia la distribuzione e l’intensità dei fenomeni, con la quote neve nelle diverse località
fig.2
In particolare, come indicato nell’area cerchiata, nevicate di una certa intensità potranno interessare il settore adriatico compreso tra i rilievi abruzzesi, molisani e appennino Dauno.
Termiche di tutto rispetto con l’arrivo dell’irruzione fredda la sera di venerdì (fig.3).
fig.3
Nel pomeriggio di sabato i fenomeni descritti tenderanno ad esaurirsi, ma l’intervallo durerà poche ore, in quanto dalla Francia giungerà, in tarda serata, una nuova perturbazione, con una traiettoria più occidentale, pronta a colpire le regioni settentrionali.
Il modello europeo, mostrato nell’editoriale di stamattina, è molto eloquente a riguardo, ma anche quello americano mostra ormai tutti gli aggiornamenti favorevoli all’arrivo della neve al nord nella notte tra sabato e domenica, con un minimo i formazione a est del golfo del Leone (fig.4)
fig.4
Sulla base di tali aggiornamenti, tenendo presente che finora il modello europeo è ancora più deciso nel proporre il peggioramento al nord (pertanto, le cose potrebbero andare anche meglio di come mostrato), questo potrebbe essere il quadro delle fenomenologie presenti la notte tra sabato e domenica al nord (fig.5)
fig.5
Come si vede, tra Piemonte, Liguria e Lombardia le nevicate potrebbero essere piuttosto diffuse, sebbene di maggior intensità nell’arco ligure, ma presenti. Tale evoluzione potrebbe aggravarsi ulteriormente per il Piemonte e ponente ligure a causa del passaggio, nella mattinata di domenica, di un profondo minimo al suolo a sud della costa Azzurra, con neve forte nel cuneese e ponente ligure fino alle ore centrali di domenica. Ecco la previsione in merito (fig.6)
fig.6
Come si vede dalla fig.6, le temperature potrebbero salire leggermente nei settori più occidentali inizialmente interessati dalle nevicate e, pertanto, città come Milano, inizialmente sotto la neve, potrebbero veder tramutata in pioggia la precipitazione, ma è veramente prematuro stilare una simile previsione.
Nella serata di domenica i fenomeni dovrebbero lasciare quindi le regioni settentrionali interessando il centro, con nevicate a quote medie (800-1000 m), ma ne riparleremo.
Per quanto riguarda il lungo termine, come accennato nei precedenti editoriali, il Vortice Polare potrebbe andate incontro a fine anno a una fase di parziale ricompattamento, seguita da un ritorno della zonalità e del tempo mite nel Mediterraneo. Le emissioni sono comunque in continua evoluzione e presto potrebbe finalmente affacciarsi la sagoma dell’anticiclone euroasiatico sull’Europa, visto in continuo rinforzo. Per adesso godiamoci questo periodo perturbato di 3-4 giorni, con temperature finalmente sottomedia in molte regioni.
Ciao ciao