22-01-2016 - Salve a tutti, eccoci insieme, nel bene e nel male verrebbe da dire. In realtà, il dominio anticiclonico a cui siamo assoggettati in questo inverno non è necessariamente il male assoluto ma, anche per chi non è un nevofilo meteo appassionato, l’eccessiva siccità a cui praticamente tutto i nord Italia buona parte del versante tirrenico sono soggetti in questa stagione è sicuramente dannosa per gli equilibri idrologici del territorio, in cui il semestre freddo (ma al nord anche la primavera) è il periodo in cui, generalmente, avviene la ricarica degli acquiferi, ovvero dei serbatoi, all’interno degli ammassi rocciosi, dell’acqua che normalmente beviamo. A ciò si associa, per le regioni alpine, la grande carenza di precipitazioni solide (accumuli nevosi), in successivo scioglimento nel semestre caldo.
Ed ecco quindi, che la visione dei modelli attuali non può che essere dannosa per il futuro della stagione calda italiana.
Nel concreto, si passa dalla situazione attuale, che vede una rimonta anticiclonica in senso meridiano nel Mediterraneo, ma in un contesto nel complesso ancora passibile di ottime evoluzioni……………………. (fig.1)………………………………
fig.1
……..ad una nuova, per alcuni aspetti incredibile, fase di ricompattamento del VP alle quote troposferiche e nuova fase anticiclonica zonale, a chiaro contributo azzorriano questa volta, molto stabile quindi, con jet stream teso e relegato oltre il 50° parallelo a latitudini europee (fig.2).
fig.2
Non sembra che tale aspetto possa cambiare fio ai primi del mese di Febbraio e, anzi, nell’ultima emissione del modello americano c’è l’arrivo di una cupola anticiclonica sull’Europa, anch’essa figura piuttosto stabile, sebbene di diversa matrice.
Insomma, ancora anticicloni di caratteristiche diverse ma tutti guidati dalla inesauribile forza del VP delle ultime stagioni. Poniamoci nuovamente, quindi, la medesima domanda: può durare fino al termine della stagione invernale tale assetto??
Diciamo che, nelle ultime stagioni, il VP ha mostrato di poterlo fare, ma adesso sembrano veramente molte le variabili che potrebbero evidenziare il contrario.
1) La troposfera, in Gennaio, ha mostrato un notevole rilascio della forza del VPT, mostrato anche ieri nel grafico riassuntivo delle anomalie di geopotenziale nelle regioni polari (fig.4).
fig.4
2) Il warming (o meglio diversi warming) in sede stratosferica continuano ad essere inquadrati dai modelli, con inizio proprio a partire da questi giorni, con il picco ai primi di Febbraio, che vede la nascita di un maestoso warming in sede siberiana (fig.5).
fig.5
Chiariamo subito che non si fa affidamento ai processi inquadrati in fig.5 per sperare nello stravolgimento della attuale evoluzione (nascita di un MMW per intenderci), ma resta comunque davvero dubbia la possibilità di avere il continuo rafforzamento del VP in sede troposferica, dopo una primi crisi in Gennaio e dopo che, se le previsioni venissero confermate, verrebbe a mancare l’appoggio stratosferico, finora determinante nella chiusura della struttura del VP. In tal caso, una maggiore dinamicità a scala emisferica sarebbe quindi prevedibile ma, al momento, non ve ne è parvenza nei modelli, peraltro molto volubili negli ultimi giorni.
Aspettiamo novità positive.
Ciao ciao