03-03-2016 - Salve a tutti, nuovo aggiornamento, ampio a articolato, in merito a quanto sta accadendo nelle nostre regioni e a quanto previsto in seguito. Giornata molto dinamica dal punto di vista meteorologico, sebbene i puristi invernali potrebbero obiettare che si tratta di peggioramenti effimeri, non duraturi e non particolarmente freddi, ma quello che accade in questa prima decade di Marzo non è affatto da sottovalutare. Intanto, guardiamo la situazione attuale; un vortice ciclonico è quasi stazionario in Adriatico, con una leggera deriva verso sudest (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1 si distingue anche il minimo, davanti le coste croate, a sud dell’Istria. Tale minimo continua ad alimentare condizioni di instabilità al nordest e nell’Appennino centrale e verrà rialimentato a sua volta da un impulso perturbato che in questa ore sta scavalcando le Alpi, con scarsi fenomeni, ma che contribuirà a mantenere piuttosto attiva la circolazione depressionaria in Adriatico, secondo una successione degli impulsi individuata nelle immagini di questa mattina (ved. editoriale fig.2).
fig.2
In sostanza, la perturbazione n.1 verrà rafforzata dalla n.2 e, pertanto, fino a tarda notte ci sarà ancora possibilità per rovesci diffusi in Adriatico e Appennino centrale, nevosi a quote intorno 500-600 m su tutte le regioni centrali. Successivamente, il sistema perturbato n.3, visto avanzare a grande velocità sulla strada tracciata dai primi due, genererà un intenso peggioramento su tutto il centronord nel week-end, a partire dalle regioni settentrionali. Ben due perturbazioni, piuttosto intense caratterizzeranno il peggioramento in esame. La prima giungerà nel Mediterraneo nella giornata di Sabato (fig.3).
fig.3
In questa fase la quota neve sarà piuttosto elevata in Appennino, ma nevicherà piuttosto diffusamente nel triveneto a quote collinari. complice la presenza di un intenso nocciolo freddo oltralpe nell’Europa centrale. Al seguito della peturbazione descritta (n.3 in fig.2), ne arriverà un’altra nella giornata di Domenica, che colpirà soprattutto le centrali tirreniche, con quota neve in abbassamento fino agli 800-1000 m. Ma non sarà finita, l’instabilità continuerà ad essere alimentata da impulsi perturbati provenienti dalla Francia fino alla giornata di martedì, con quota neve in progressivo abbassamento in Appennino fino a 600-700 m già lunedì (fig.4).
fig.4
La saccatura descritta in fig.4 sembra sia destinata ad essere “isolata” da l’ennesima rimonta azzorriana, che però potrebbe, secondo gli ultimi aggiornamenti, lasciare il posto a una evoluzione davvero peculiare, di cui parleremo nei prossimi giorni, che vede una risalita netta dell’anticiclone delle Azzorre dopo metà mese in Atlantico e l’arrivo addirittura di un nocciolo freddo artico continentale nella seconda metà di Marzo, seguiremo tale evoluzione (fig.5).
fig.5
Ciao ciao