26-12-2020 Salve a tutti, editoriale serale, a sancire una lunga serie di interventi. Come accennato nell’editoriale precedente, la lunga serie di peggioramenti previsti nel Mediterraneo è iniziata e le piogge continuano a cadere nelle regioni centrali mentre si scrive, con nevicate a quote basse nel versante adriatico, che potrebbero scendere ulteriormente nelle prossime ore.
Abbiamo visto, quindi, come il peggioramento in corso sia seguito da un altro molto più vasto e importante, caratterizzato dall’arrivo di geopotenziali a valori di pressione inusuali per il Mediterraneo.
fig.1
Dopo la “tempesta del 28″, perchè di questo si tratta, cosa succederà quindi nel Mediterraneo?? Qual’è la tendenza nel medio lungo termine, che stasera vede in ottima convergenza il modello europeo e americano??
Ebbene, una volta aperta la strada con forza dalla massiccia irruzione artico marittima del 28-29 Dicembre, il canale perturbato resterà aperto, pronto ad accogliere altri impulsi artico marittimi in entrata nel Mediterraneo, con temperature non necessariamente gelide al suolo (comunque sotto media al centronord) ma in grado di generare piogge estese e nevicate abbondanti sulle Alpi, sulla pianura Padana, soprattutto occidentale e anche nell’Appennino.
fig.2
La figura riportata di riferisce al 2 Gennaio, modello europeo e si vede come la saccatura meridiana insista ancora sull’Italia e Mediterraneo, assumendo una matrice più continentale nell’alimentazione e i risultati di vedono, illustrando la previsione delle nevicate nelle nostre regioni, che vede il nord ovest completamente coperto di neve a inizio anno.
fig.4
Le dinamiche mostrate sono totalmente a carico della troposfera, ma ad esse potrebbe aggiungersi, proprio nella prima decade di Gennaio, un contributo “forzante” molto significativo da parte della stratosfera, dove lo stesso modello europeo vede oggi dinamiche che potrebbero stravolgere gli assetti del VPS, con inversione dei venti zonali fino alla media stratosfera e genesi di flussi di calore intensi e convergenti verso il polo.
fig.5
Ecco la carta di previsione a 10 hPa a fine emissione, che vede l’affermarsi di un anticiclone polare e una marcata elliticizzazione del VPS.
fig.6
Tale linea di tendenza differisce da quella ufficiale del modello americano, ma è praticamente identica al parallelo, ovvero la corsa sperimentale del modello americano, che lo affianca in ogni emissione e che vede un’accentuata bilobazione nei tempi previsti dal modello europeo.
fig.7
A tutto ciò si affianca il grafico del NAM, dove compare addirittura il valore di -4.
fig.8
Per chi possiede scarsa dimestichezza con queste dinamiche diciamo che, quanto mostrato, potrebbe condurre a uno stravolgimento molto più pesante del Vortice Polare e a rendere l’inverno marcatamente instabile, con reale possibilità di irruzione fredde/gelide dall’Artico o dai quadranti orientali.
Ancora da definire questa parte, ma intanto i prossimi giorni saranno molto instabili o perturbati nelle nostre regioni.
Ciao ciao