26-09-2016 - Salve a tutti, rapido aggiornamento serale per evidenziare alcuni aspetti del tempo che farà nelle nostre regioni.
L’evoluzione meteorologica in atto nella penisola italiana in questi giorni è tipica è tipica di alcune stagioni autunnali, che vedono la presenza del flusso atlantico più a ovest del continente europeo, con conseguenti frequenti rimonte altopressorie sopra le nostre teste, ma ancora di più nelle regioni centrali europee, con affermazione di robuste strutture di blocco (fig.1).
fig.1
La fig.1 illustra ben quanto sta accadendo nelle regioni europee. In tale contesto, come accennato nei flash odierni, nelle nostre regioni meridionali si crea una lacuna barica, ai margini delle diverse figure altopressorie, un vero e proprio “buco” in cui vanno a confluire le perturbazioni atlantiche che riescono a passare attraverso le piccole aperture della cintura altopressoria.
Ecco perchè tra Sicilia e Calabria anche oggi il maltempo ha fatto la sua comparsa, con piccole depressioni locali continuamente alimentate da afflussi freschi e instabili.
fig.2
Continuerà così anche nei prossimi giorni, con le isole maggiori e la Calabria ancora sotto l’effetto del maltempo, sebbene in forma intermittente (fig.3,4,5)
Questa prima fase meteorologica si concluderà con l’arrivo della prima perturbazione atlantica di Ottobre, il giorno 1 appunto (fig.6)
fig.6
Il peggioramento in esame non sarà particolarmente incisivo e le temperature in Italia resteranno piuttosto elevate, in particolare al sud; quello che conta però, è la peculiare azione dell’anticiclone aleutinico a scala emisferica, addirittura devastante nei confronti del VP, eccone l’inizio a fine mese (fig.7).
fig.7
Ed ecco il finale dell’azione aleutinica, con un potente anticiclone collocato sul polo i diversi lobi del VP attorno. Se non fossimo in questo periodo, verrebbe da pensare agli effetti di un potente strawarming (fig.8).
fig.8
Purtroppo però, per i nostri fini, tutto lo stravolgimento degli assetti del VP non sortirà particolari effetti, in quanto a ovest dell’Europa il VP compirà sempre lo split del lobo canadese sempre negli stessi punti, in pieno Atlantico. Nell’editoriale di ieri sono state accennate le ragioni di una tale evoluzione. In questa però, sede preme sottolineare come, allo stesso tempo, una simile vivacità del VP rappresenta un ottima base di partenza per cercare rompere alcuni schemi teleconnettivi sfavorevoli per le regioni mediterranee, vedremo il seguito della storia.
Ciao ciao