07-11-2021 - Salve a tutti, editoriale novembrino pieno di contenuti interessanti per l’attualità e per il futuro, per come potrebbe andare la stagione freddo in arrivo.
Ancora tempo instabile in molte regioni italiane, sebbene con meno fenomeni rispetto a ieri. Un vortice depressionario insiste a ovest della Sardegna e influenza il tempo di tutte le regioni occidentali, con nuvolosità irregolare, piogge anche a carattere temporalesco e molto vento da diversi quadranti.
fig.1
Il maltempo non ha risparmiato nemmeno la capitale, con un breve ma violento temporale nella serata di ieri, che ha causato la caduta di un albero contro un autobus, sfondandone il vetro.
fig.2
Domani ancora potranno reiterarsi le condizioni che hanno generato i fenomeni nella giornata di Sabato, ma a seguire il tempo dovrebbe gradualmente migliorare da nord verso sud, lasciando qualche giorno di stasi meteorologica.
Ma il Vortice Polare appare davvero molto vivace in questo Novembre, assolutamente in controtendenza rispetto quanto visto gli scorsi anni.
A scala europea, tale aspetto si dovrebbe tradurre nella permanenza di un canale depressionario tra il mare del Nord e le nostre regioni che, partire da metà del mese, dovrebbe favorire l’arrivo di impulsi perturbati nord atlantici.
fig.3
In fig.3 si vede bene “l’invito” che il Mediterraneo centrale offre alle perturbazioni atlantiche, con il loro percorso “chiuso” ai due lati da potenti strutture anticicloniche.
Il seguito di tale evoluzione viene visto in maniera diversa nelle differenti emissioni ma, in tutte, le nostre regioni appaiono sede di basse pressioni e di maltempo. Addirittura ipotesi fredda e nevosa nella corsa si questa mattina del modello americano.
fig.4
Ancora una volta le previsioni dopo la metà del mese vedono quindi l’arrivo del freddo e della neve anche nelle regioni centrali, anche a quote basse.
fig.5
In fig.5 è riportata la neve al suolo prevista dal modello americano a fine seconda decade, gli Appennini vedono la neve dall’Emilia Romagna alla Basilicata.
Da sottolineare come la visione di tali fenomeni a scala emisferica evidenzi, a differenza degli scorsi anni, un VP alquanto disturbato, con un sistema addirittura a tre onde convergenti, tre strutture altopressorie che puntano verso l’Artico nel medio termine.
fig.6
Già una tale disposizione lascia ben sperare per il futuro, molto ben sperare, ma va ancora meglio se si guarda alla previsione in stratosfera, dove nel lungo termine il VP a 10 hPa (30 km) appare fortemente oblungo lungo un asse maggiore Siberia-Canada e, soprattutto con due punti di debolezza corrispondenti alle due onde stratosferiche aleutinica e azzorriana, con la prima che punta dritta dallo stretto di Bering verso l’Artico, la posizione migliore per destrutturare il VPS e generare eventuali dinamiche da split.
fig.7
Occorrerà verificare giorno per giorno tale previsione, ma i tasselli si vanno aggiungendo uno dopo l’altro; davvero entusiasmante, a tal proposito, la progressione che lo snow cover sta avendo nel comparto euroasiatico, grazie a una intensa irruzione fredda, anche sotto il 60mo parallelo, in chiara anomalia positiva rispetto alla media.
fig.8
Si tratta di tasselli che ben depongono per la stagione invernale per creare le premesse per l’arrivo di irruzioni fredde sia da nord che da est, come viene già inquadrato dal modello americano. Non resta che aspettare e verificare se tali premesse possano essere avallate dai successivi aggiornamenti dei modelli.
fig.9
Ciao ciao