01-04-2016 - Salve a tutti; analisi modelli sempre molto avvincente in tutte le stagioni, sebbene gli eventi di particolare rilievo non siano numerosi in questo periodo dell’anno e, in particolare, nella stagione in corso. Nuvolosità estesa ma innocua nelle regioni italiane, sotto l’influenza di correnti caldo umide sciroccali, presenti lungo il bordo occidentale di una grande cellula altopressoria collocata con funzione di blocco nell’est europeo (fig.1).
fig.1
La nuvolosità descritta non è in grado di generare fenomeni di particolare rilievo, ad eccezione di locali piovaschi, in molti casi con annesso carico di “sabbia” desertica. L’attuale evoluzione non si sboccherà rapidamente, sebbene la nuvolosità stratiforme andrà riducendosi gradualmente d’estensione nei prossimi giorni, in virtù di un ulteriore aumento della pressione nel bacino centrale del Mediterraneo, con le saccature Atlantiche confinate a ovest della penisola iberica e temperature costantemente sopramedia nelle regioni italiane. Per avere un cambiamento più deciso dovremo attendere, come accennato, il periodo intorno il 7-8 Aprile, quando un nucleo depressionario proveniente dal nord Atlantico si farà strada nel Mediterraneo, beneficiando temporaneamente di contributi artici nell’avvezione fredda e generando piogge e temporali localmente intensi tra venerdì e sabato della prossima settimana e un cospicuo abbassamento delle temperature (fig.2).
fig.2
A questo punto, occorre condurre un’analisi più approfondita della distribuzione a scala emisferica delle principali figure bariche visualizzate in fig.2. In particolare, appare molto importante la costante azione della spinta aleutinica (n.3), a cui ci contrappone una potente pulsazione azzorriana in Atlantico (n.2). Tale azione (2) andrà necessariamente a chiudere il primo slancio azzorriano (n.1), responsabile della discesa artica, prevista da tutti i modelli per il periodo menzionato.
Le conseguenze principali, per il comparto europeo, consisteranno nella traslazione verso ovest della successiva saccatura, che dovrebbe colpire in pieno la penisola iberica e più marginalmente le regioni italiane, con un nuovo aumento delle temperature e piogge solo nelle regioni occidentali a fine prima decade (fig.3).
fig.3
La dinamica ora descritta, ben espressa in fig.3, può essere con buona approssimazione correlata ai peculiari assetti delle SSTA e del getto polare a scala emisferica, descritti nel precedente editoriale di ampio respiro. In particolare, è stato evidenziato come la presenza di una PDO fortemente positiva (anomalia positiva della temperatura delle acque oceaniche lungo la costa occidentale del nord America e negativa lungo il corrispondente bordo siberiano), generi frequenti puntate dell’anticiclone aleutinico lungo la costa pacifica del continente americano, fino all’Alaska. Tale aspetto si reitera in assenza di altre forzanti, ad esempio repentino indebolimento del VP, come in questi giorni. L’ondulazione aleutinica provoca poi un effetto domino che sfavorisce le regioni mediterranee nel treno d’onda, con frequente presenza della “cresta” anticiclonica nell’Europa occidentale. Le temperature in tal modo restano frequentemente sopramedia, fintanto che il trend generale non cambia. Ecco infatti che ancora, a fine emissione, la spinta aleutivica è sempre presente nel dividere il VP in un assetto a noi sfavorevole (fig.4).
fig.4
Ovviamente le dinamiche menzionate posseggono un particolare valenza nel semetre freddo, con un VP in piena forma, ma anche ora però, sembra che il trend evidenziato possa proseguire, sebbene le eccezioni anche notevole non manchino di certo, come quella del 7-8 Aprile.
Ciao ciao