15-11-2015 - Salve a tutti, dopo aver discusso i primi dettagli della possibile avvezione artica in arrivo nel prossimo week-end, verifichiamo rapidamente, ma con maggior dettaglio rispetto al mattino, anche lo stato dell’arte in stratosfera, elemento che potrebbe dettare le sorti del tempo nei prossimi due mesi a scala emisferica.
Abbiamo visto, questa mattina come la troposfera, dove avvengono tutti i fenomeni meteorologici, sia alquanto attiva in questi giorni e come potrebbe diventarlo ancora di più in quelli a venire (ved. editoriale); eccone infatti l’evidenza anche nella carta che riassume le anomalie di pressione a tutte le quote nelle regioni polari; negli ultimi giorni ci sono anomalie positive oltre il circolo polare artico, ovvero il Vortice Polare ha perso potenza e può favorire avvezione fredde alle medie latitudini (fig.1).
fig.1
Dall’alto però, ovvero dalla stratosfera, si vede bene come l’abbassamento dei geopotenziali (VPS più compatto) sembra possa nuovamente tornare a interessare la troposfera in un ottica futura (chiusura della “bolla” arancione in basso in fig.1). Il cooling (raffreddamento) avanza infatti, e con esso il ricompattamento della struttura del VPS-VPT (fig.2)
Tale processo, come ampiamente dibattuto, favorisce la concentrazione del freddo nelle regioni polari e inibisce l’arrivo di avvezioni fredde alle medie latitudini.
L’apice della fase di raffreddamento a 10 hPa (30 km, quota significativa per il comportamento futuro di TUTTO il VP, per la legge di B&D), verrà raggiunto, secondo gli attuali aggiornamenti, proprio a fine mese, con il valore di tutto rispetto, anche in stratosfera, di -84° C al polo (fig.3).
fig.3
Ma proprio nell’ultima emissione del modello americano, per la prima volta, appaiono lievi segnali di instabilità anche a tali quote, con la partenza di un warming (riscaldamento) al confine con il settore siberiano dell’Artico. La collocazione non è casuale, è generato dal disturbo operato ai piani inferiori, troposferici, dalla nascita dell’alta pressione russo-siberiana e potrebbe apportare i primi importanti disturbi alla struttura del VPS (riscaldamento equivale a indebolimento del VP, fig.4).
fig.4
Il possibile warming avrà molta strada da fare in Dicembre per destabilizzare un VPS così in forma, ma potrebbe tracciare una linea di tendenza verso un inverno molto più vivace dell’autunno che sta terminando. Sono quindi i primi importanti segnali e seguiremo tutto come sempre. Intanto, sempre più conferme giungono per l’arrivo di una importante avvezione artica nel prossimo week-end, tutto confermato quanto riportato nell’editoriale del mattino, a cui si rimanda per i dettagli delle fenomenologie e delle dinamiche evolutive.
Ciao ciao