19-02-2016 - Salve a tutti, eccoci anche oggi pronti per l’appuntamento con l’analisi modelli. Davvero arduo rincuorare gli amanti del freddo e della neve, ma anche coloro che semplicemente amano la dinamicità meteorologica, stante la piattezza di eventi di rilievo nel Mediterraneo nella stagione in corso. Tuttavia, gli argomenti di discussione, per il vero appassionato meteo, ci sono sempre e, pertanto, procediamo alla visione degli aspetti salienti del quadro previsionale attuale.
Lieve instabilità presente oggi lungo la dorsale appenninica e nel golfo ligure, una perturbazione sta velocemente transitando nelle nostre regioni, diretta verso i Balcani e la Grecia coma tappa finale (fig.1)
fig.1
A ovest della blanda saccatura presente luno la penisola italiana è già presente però, una nuova rimonta anticiclonica, che sembra spinta da un chiaro contributo africano e che interesserà tutte le nostre regioni (maggiormente il centrosud) tra Domenica e Lunedì, con temperature che risaliranno nuovamente di parecchi gradi sopra le medie in molte regioni. In particolare, come accennato, il divario termico con la norma sarà più accentuato procedendo da nord a sud (fig.2).
fig.2
Come si vede in fig.2, la causa principale delle continue rimonte anticicloniche è imputabile alla persistente compattezza del VP, che mantiene i suoi nuclei più intensi a nord delle Alpi, consentendo un’accelerazione del getto polare sul continente europeo e una risalita delle alte pressioni subtropicali nel Mediterraneo.
Quest’ultima fiammata (strano dirlo a Febbraio) sopramedia dovrebbe essere però piuttosto breve però; a partire da metà della prossima settimana infatti, impulsi nordatlantici sempre più intensi troveranno la strada del Mediterraneo, apportando un peggioramento del tempo anche di dimensioni rilevanti (fig.3).
fig.3
Il problema strutturale dell’inverno in corso è, però, come accennato sopra, la difficoltà del VP a cedere pezzi, ovvero a consentire il rilascio di nuclei di vorticità verso le medie latitudini, come invece sembrava potesse fare nelle ultime emissioni dei modelli. Ecco quindi, che la saccatura prevista per fine mese sembra non supportata pienamente da un afflusso freddo in quota, foriero di peggioramenti freddi duraturi ma, piuttosto, potrebbe subire un taglio (cut off) abbastanza rapido da parte del’ennesima rimonta del getto nel medio Atlantico (fig.4).
fig.4
Tutto ciò non vuol dire che non arriveranno precipitazioni nel suolo italiano; anzi, l’isolamento di un’ampia goccia fredda nel Mediterraneo potrebbe generare piogge perstistenti e anche intense nelle regioni più occidentali, con neve abbondante sulle Alpi, ma di freddo ovviamente non ve ne sarebbe traccia. Occorre sottolineare comunque, come non sia prevista dai modelli in nessun caso una nuova affermazione duratura di un campo anticiclico e questo, alla luce di quanto visto finora, non è poco……………..
Ciao ciao