21-11-2014 - Salve a tutti; editoriale pomeridiano finalizzato a riassumere l’andamento del tempo nei suoi aspetti principali per il lungo periodo.
Iniziamo dal presente, per sottolineare come essere al centro di una campana anticiclonica non sempre voglia dire cielo sereno e assenza di fenomeni ovunque (fig.1).
Fig.1
L’immagine dal satellite evidenzia, infatti, come sia in atto uno scorrimento di aria calda lungo il bordo occidentale della campana anticiclonica che, al passaggio sul mar Ligure e alto Tirreno, genera estesa nuvolosità, prevalentemente innocua, tra Liguria, Toscana, Umbria e Marche. Sole assente quindi in queste regioni, mentre altrove il clima si conferma caldo e soleggiato, anche per domani, con trend simile.
Successivamente, nulla di particolare dovrebbe accadere nelle regioni italiane fino a metà della prossima settimana, quando un’importante saccatura di farà strada dall’Atlantico. Completamente diverse ad oggi le versioni del modello americano ed europeo.
Il primo vede la presenza corrente abbastanza tesa in Atlantico, diretta proprio verso il Mediterraneo, in seno alla quale giungerebbero numerosi impulsi perturbati, ma in un contesto di “variabilità perturbata” appunto, senza fasi durature di accentuato maltempo, bensì un clima fatto di peggioramenti frequenti ma non violenti, tipico tempo di stampo Atlantico.
Fig.2
Questo trend dovrebbe durare alcuni giorni, quasi tutta la prima settimana di Dicembre, con un clima tipicamente autunnale ed evoluzione bloccata dalla struttura altopressoria ad est, che non mollerà la presa e, anzi, si farà strada in Artico, aspetto che andrà analizzato con attenzione.
Come accennato, il modello europeo presenta un visione diametralmente opposta a quello americano; la saccatura non riesce praticamente a giungere integra nel Mediterraneo, affondando in Atlantico e ripresentandosi come goccia fredda isolata dal VPT. Piogge in arrivo solo successivamente quindi e non ovunque, da definire completamente tale previsione (fig.3). Una via di mezzo tra i due menzionati il modello canadese, ad oggi quello che prevede la fase di maltempo più accentuata e duratura (fig.4).
Sulla base delle analisi delle ultime emissioni, la visione del modello europeo appare più estrema, molto più probabile l’arrivo di un periodo di piogge autunnali, frequenti ma non continue, a partire dal 27-28 Novembre, in un contesto che vede l’arrivo di nuclei perturbati intermittenti fino ai primi giorni di Dicembre in Italia. Verificheremo.
E per il periodo successivo?? Ieri si è molto dibattuto, in questa sede, in merito all’evoluzione della prima metà di Dicembre prospettata dai modelli sia in troposfera, sia in stratosfera. Gli aggiornamenti odierni sono abbastanza ottimisti in tal senso, nei confronti di chi auspica un cambio di circolazione rispetto al dominio Atlantico, in sostanza per chi vuole il freddo.
Negli ultimi pannelli del modello americano appare infatti sempre più importante la presenza blocco anticiclonico orientale e il rafforzamento della figura dell’anticiclone termico euroasiatico (l’orso) che, supportato da una struttura dinamica negli Urali, sembra avere la capacità di deformare a sua volta la struttura del Vortice Polare, penetrando anche in Artico (fig.5).
Il processo menzionato, in ottica futura, è in grado di generare apporti freddi verso il continente europeo dai quadranti nordorientali (in embrione tale movimento è indicato nella freccia in alto a destra in fig.5) e sembra che tale tendenza si stia affermando sempre più prepotentemente nel comparto asiatico, aggiorneremo in merito. Per quanto riguarda la presenza di condizionamenti stratosferici, in merito a quanto esposto nell‘editoriale di ieri, non appaiono, nei modelli odierni, evidenze degli aspetti menzionati, l’evoluzione ai piani inferiori può quindi procedere indisturbata verso l’inverno, quello vero. Anche su questo aggiorneremo, come sempre.
Ciao ciao