20-12-2014 - Salve a tutti; aggiornamento mattutino per il medio-lungo termine, alla luce di alcuni interessanti novità prospettate dai modelli, che in parte confermano le ipotesi esposte in questi giorni.
Alla base di tutto c’è sempre, comunque, la spinta aleutinica in partenza dalla costa occidentale del Pacifico (ved. editoriale) proprio per il periodo di Natale, che potrebbe avere le prime, anche se fugaci, ripercussioni già nella notte tra Natale e Santo Stefano. Interessante a riguardo l’aggiornamento del modello europeo, che propone un passaggio freddo in Adriatico, già descritto nell’editoriale natalizio di ieri, proprio la notte di Natale. Particolarmente crude le termiche nell’emissione mattutina, fino a -7° C in Adriatico a 850 hPa (1400 m ca.) la mattina di Santo Stefano (fig.1,2).
Una simile previsione genererebbe rovesci nevosi in rapido passaggio lungo il versante Adriatico intorno 400-500 m la notte di Natale e, nelle prime ore del mattino di Santo Stefano, qualche sorpresa nevosa a quote basse potrebbe interessare i rilievi collinari dell’Abruzzo, Molise e Gargano.
Il peggioramento in oggetto, ancora da definire nel dettaglio con i successivi aggiornamenti, sarà comunque molto veloce, con rapido miglioramento la sera stessa di Santo Stefano. Ma molto più interessante è la tendenza che si va palesando nei modelli per il periodo successivo al Natale. Particolarmente didattica la carta a 300 hPa prevista dall’ultima emissione del run parallelo americano. Come spesso capita in questi casi, lungo la traiettoria del primo impulso, altri passaggi perturbati, più intensi e occidentali nella collocazione dell’asse della saccatura, potrebbero giungere nel Mediterraneo (fig.3).
fig.3
La fig.3 evidenzia bene come dalla Francia, già la mattina del 27, sia pronta una nuova e più intensa saccatura che potrebbe affondare nel Mediterraneo il giorno 28, questa volta con precipitazioni molto più diffuse anche nel versante Tirrenico, in virtù di una traiettoria più occidentale dell’affondo stesso (fig.4)
fig.4
In questo caso, maltempo al centro e nordest, con quota neve in forte rialzo nelle centrali, ma con nevicate a quote collinari nelle Alpi centrorientali e Appennino settentrionale. La cosa interessate di una tale evoluzione è che si amplifica progressivamente con l’erosione del fianco orientale dell’anticiclone dell Azzorre, in presenza di un favorevole assetto a scala emisferica come quello prospettato dai modelli. In questi casi, il secondo impulso perturbato a traiettoria più occidentale, può generare nevicate a quote basse al nord grazie alla presenza di temperature piuttosto rigide in Pianura Padana generate dal precedente impulso (non propriamente nevicate da cuscinetto in quanto l’aria è fredda anche in quota ma qualcosa di simile). Approfondiremo tale aspetto nei prossimi giorni, ma l’aspetto confortante della evoluzione odierna è l’adeguamento del modello europeo all’impianto generale prospettato anche da quello americano, spinta congiunta aleutinica-azzorriana alle 240 h e possibile saccatura Artica in arrivo sull’Italia (fig.5)
fig.5
In serata verrà proposto un confronto più organico di tutte le carte del lungo termine, com’è consuetudine del sito, ma l’aspetto più interessante degli odierni aggiornamenti è che la tendenza palesata riguarda ormai il medio termine, con range previsionale che inizia ad interessare le 144-168 h (primo affondo natalizio) e, pertanto, non si può più parlare si scarsa affidabilità, sebbene l’evoluzione sia passibile di numerose modifiche nei dettagli previsionali. Come antipasto per il lungo ecco la carta per inizio anno del run parallelo, affondo gelido dai Balcani in Adriatico (sempre lì), la -10 a 850 hPa che abbraccia molte regioni orientali.
Ciao ciao