09-02-2019 – Salve a tutti, editoriale del Sabato, con un po’ di tempo a disposizione. Evoluzione della parte finale dell’inverno che stenta ancora ad assumere i toni prospettati qualche giorno fa ma, in ogni caso, da lunedì, a tutti gli effetti, ci sarà una irruzione artica nei cieli italiani, sebbene alquanto transitoria per alcune regioni, come il NW, molto più presente e duratura per il basso Adriatico.
Nel frattempo, il flusso perturbato Atlantico si fa sentire a nord delle Alpi, con un treno perturbato in arrivo in Europa.
fig.1
Sarà proprio la partenza di un’ondulazione abbastanza pronunciata del flusso zonale a generare una discesa di aria fredda dal comparto scandinavo nella giornata di lunedì
fig,2
Come si vede in fig.2 però, l’onda anticiclonica tende ad addossarsi verso l’Europa occidentale, a causa dell’ingerenza del lobo canadese del VP in Atlantico.
Ecco quindi, che per le regioni nordoccidentali il peggioramento sarà di breve durata, così come il fresco, mentre nelle regioni Adriatiche, soprattutto Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, ci sarà occasione per qualche rovescio nevoso a bassa quota tra martedì e mercoledì.
fig.3
Ma ancora più interessante appare in realtà il ritorno del freddo su quasi tutte le regioni nella giornata di a causa dell’isolamento di una goccia fredda in moto retrogrado verso il Mediterraneo a metà mese.
fig.3
Da definire ancora l’entità del afflusso freddo mostrato, ma potrebbe generare comunque nuove nevicate anche a quote basse nelle regioni centrali appunto entro la metà del mese.
La configurazione mostrata sembra poter assumere caratteri semi stazionari, nel senso che e più riprese un anticiclone abbastanza robusto si andrebbe a collocare nell’area del Regno Unito, generando afflussi freddi continentali nelle regioni italiane di varia entità e durata ma reiterati nel tempo.
fig.4
Non male l’ultima emissione del modello americano, che lascia scivolare un nucleo gelido continentale verso le nostre regioni.
fig.5
Insomma, l’inverno c’è ancora, ma ci fa penare gli arrivi davvero freddi e nevosi.
fig.6