28-12-2019 – Salve a tutti, prima irruzione fredda balcanica della stagione in atto nelle regioni italiane; come sempre accade in questi casi, maggiormente interessate da freddo e fenomeni le regioni adriatiche e sud Italia, più riparate le altre, ma il freddo si sente ovunque, con a sensazione amplificata dal forte vento di Bora (nord est) presente su quasi tutta la penisola.
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Dall’animazione satellitare si evince come il flusso gelido continentale con moto antiorario entri nel Mediterraneo dai Balcani, interessando l’Adriatico a partire dalle Marche, con nuvolosità che si forma grazie alla duplice azione esercitata dal passaggio sul mare Adriatico (Adriatic Snow Effect, ASE) e dall’impatto con i rilievi appenninici.
Ancora più significativa è l’animazione per il dettaglio italiano, dove si vedono le nubi giungere sulla nostra penisola.
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In tale contesto, nelle estreme regioni meridionali la nuvolosità è a maggior sviluppo verticale, con innesco di temporali anche a carattere grandinigeno.
Nelle prossime ore, tra serata e nottata di Sabato, l’irruzione gelida raggiungerà l’acme, con freddo che sarà molto pungente, soprattutto nelle regioni meridionali e soprattutto in Adriatico.
fig.3
Le nevicate, attualmente confinate lungo i rilievi, potranno quindi raggiungere quote molto basse e, in occasione del passaggio di nuclei nuvolosi particolarmente intensi, potrebbe nevicare lungo le coste tra Abruzzo, Molise e Puglia.
A seguire, mentre per le regioni centrali le dinamiche legate all’irruzione fredda andranno sostanzialmente a esaurirsi entro la giornata di Domenica (ancora ventosa e fredda comunque), al sud, in particolare le regioni ioniche, l’instabilità e le temperature anche sotto la media avranno una coda più lunga, fino alle soglie del Capodanno, che dovrebbe vedere cieli abbastanza sgombri da nubi e temperature miti, a eccezione dei due estremi della penisola, con lo Ionio ancora sfiorato da correnti più fredde e il nord ovest raggiunto da una debole goccia fredda.
fig.4
Dopo Capodanno, nei primi giorni di Gennaio, sembra abbastanza probabile ormai l’affermazione di un campo di alte pressioni nel Mediterraneo di chiaro stampo azzorriano, legato a un notevole rafforzamento del VP alle quote troposferiche, con conseguente aumento del flusso zonale oltralpe e distensione anticiclonica azzorriana, appunto, nel Mediterraneo, con tempo stabile e soleggiato, ma con nebbie nelle aree pianeggianti interne.
fig.5
L’evoluzione descritta dovrebbe sbloccarsi solo dopo la Befana, quando viene confermata la tendenza del VP, sempre abbastanza compatto (strong), a deformarsi, aprendo la strada e un veloce flusso perturbato da nord nord ovest, capace di dirottare nuclei artici anche molto intensi, ma la cui traiettoria sarà tutta da definire.
fig.6
Molto interessanti alcune evoluzioni mostrate dal modello americano in giornata, al momento però con scarsa attendibilità, che evidenziano l’arrivo di massicce irruzioni di aria fredda dall’Artico; resta tuttavia da seguire la tendenza del VP a ellitticizzarsi e scoprire un fianco alle incursioni fredde continentali in Europa.
fig.7
Tale aspetto continua a essere una possibile via d’uscita dal rafforzamento del VP, ormai inevitabile, stante una spinta propulsiva dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico che potrebbe regalarci grandi soddisfazioni.
fig.8
Occhi puntati al mese di Gennaio quindi, purtroppo dopo la Befana al momento, ma i modelli sono in aggiornamento e la stratosfera non sembra proprio aver la forza di condizionare i piani inferiori al momento. Per tale motivo, l’indice AO, dopo un notevole aumento, viene visto nuovamente in diminuzione dopo l’Epifania.
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Insomma, Gennaio è aperto a tutto, nel frattempo, seguiamo questa prima ondata di freddo di stampo continentale.
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Ciao ciao