07-11-2015 - Salve a tutti, pomeriggio con il consueto aggiornamento modelli; nonostante la persistente staticità meteorologica nel Mediterraneo, sono molte le cose da dire anche nella giornata odierna. In primo luogo, l’anticiclone ibrido africano-azzorriano avanza, con orientazione sudovest nordest, deciso verso le nostre regioni centrosettentrionali (fig.1).
fig.1
L’azione dell’anticiclone, guidata dalla fase di forte compattamento del Vortice Polare, raggiungerà il massimo nei primi giorni della prossima settimana, con valori di AO pari a +5 e pressioni a tutte le quote molto elevate nel Mediterraneo (fig.2).
fig.2
Nel complesso, la fase anticiclonica nel Mediterraneo sembra destinata a durare per tutta le prossima settimana, con valori termici che, lungo le coste tirreniche tra Liguria e Campania, potrebbero raggiungere i 25° C nelle ore più calde .
Successivamente, il Vortice Polare sembra comunque dover andare incontro a una fase di indebolimento, ben evidenziata dal grafico previsionale dell’AO (Artic Oscillation, fig.3).
fig.3
A prescindere dalle diverse evoluzioni proposte, la configurazione ad AO neutra o leggermente positiva è vista in tutte le emissioni, anche senza conseguenze per il bacino del Mediterraneo, eccone un esempio (run 06 modello americano, fig.4).
fig.4
Nella fig.4 il Vortice Polare resta accentrato, ma con geopotenziali indeboliti al polo. In realtà, tutte le emissioni del lungo termine prefigurano un più deciso cambio di circolazione nel Mediterraneo entro la fine della seconda decade. A riguardo, si aprono due strade alternative:
1) saccatura artica meridiana generata dalla risalita altopressoria azzorriana nel nord Atlantico.
2) circolazione secondaria continetale da nordest, con nocciolo freddo in arrivo dal bassopiano russo, ma isolato dalla circolazione del VP
La prima ipotesi sembra di gran lunga la più probabile, intravista nel lungo termine del run 00 del modello americano (fig.5).
fig.5
Accanto alla emissione ufficiale, ve ne sono presenti altre nelle “ensemble” del run o6, come la seguente (fig.6).
fig.6
..o le altre tre di seguito (fig.6,7,8)
Come accennato, c’è anche la soluzione derivante dall’arrivo di un nocciolo freddo dal bassopiano russo, compatibile con la prosecuzione dell fase di compattamento del VP (fig.9).
fig.9
Quanto sono credibili le ipotesi formulate finora?? Certezze ovviamente non ve ne sono, come sempre in meteorologia. Tuttavia, uno sblocco alla evoluzione attuale è molto probabile, anche nell’eventualità di sfondamento della soglia NAM, che contempla, ad esempio, l’evoluzione proposta dalla fig.9., a cui però farebbe seguito una nuova fase asciutta e mite.
A riguardo, il NAM al momento è stabile, su valori attestati attorno a 0,8 a 10 hPa (fig.10, è possibile consultare il link autoaggiornante nel sito).
fig.10
Anche ai piani isobarici inferiori, in troposfera, non vi sono segnali di chiusura particolare della struttura del VPT-VPS nel grafico riguardante le regioni polari e, anzi, è segnalata un’apertura dei geopotenziali negli ultimi giorni al livello del mare (fig.11).
fig.11
Sicuramente, nei prossimi giorni il valore del NAM dovrebbe aumentare, sotto la spinta del cooling stratosferico (ved. editoriale), ma ancora una volta, le prospettive evolutive dopo la metà del mese sono buone, vedremo se la troposfera riuscirà e resistere, non lasciandosi influenzare dalla forzante stratosferica.
Per chiudere il discorso in parole semplici, nonostante alcuni fattori che potrebbero mettere a rischio di peggioramenti prolungati nel Mediterraneo, i modelli continuano a mostrare un cambio di circolazione abbastanza deciso per la fine della seconda decade del mese, con una fase di maltempo e freddo nel Mediterraneo, di durata da definire.
Ciao ciao