16-11-2014 - Salve a tutti; in un momento di relativa calma meteorologica, ma sempre nel pieno di una fase autunnale molto piovosa, proviamo a dare uno sguardo alle indicazioni provenienti dal lungo termine. Ci sono dell novità nelle tendenze ipotizzate per il periodo tra la fine dì Novembre e i primi giorni di Dicembre, che in parte confermano quanto ipotizzato nei precedenti editoriali.
Cerchiamo di analizzare quale possa essere il filo conduttore dell’analisi per il range previsionale descritto.
Durante la prossima settimana, a scala emisferica, appare ormai chiara la tendenza a un ricompattamento della figura del Vortice Polare, attualmente alquanto “stirato” simmetricamente in direzione del Canada e Siberia centrale. Il freddo va nei soliti posti per adesso, in parole povere, da noi pioggia e temperature miti.
Tale tendenza, molto marcata, intravista da tutti i modelli che comprendono il medio-lungo termine, è riassunta nella figura seguente, nell’emissione del modello europeo, in cui tale assetto è molto palese nella carta per il 22 Novembre.
Da questa visione a scala emisferica, comune a tutti i modelli, possono partire alcune evoluzioni molto differenziate, con conseguenze anche diametralmente opposte, specialmente in campo termico.
Come punto di partenza appare ormai chiara in ogni caso l’affermazione, nell’area scandinava e nel mar di Norvegia, di un campo barico di pressioni alte e livellate, attorno al quale possono avvenire le discese fredde (split) con destinazioni, appunto, molto differenti.
Ecco le ipotesi che possono essere formulate, sulla base delle emissioni odierne, partendo dalle affermazioni precedenti, per la fine di Novembre e inizio Dicembre:
1) Esasperazione della spinta dell’anticiclone scandinavo, con conseguente discesa fredda dal bassopiano russo. Molti run del modello americano lo hanno mostrato; anche l’ultimo indica, per il periodo del 25 Novembre, un’irruzione, non massiccia, di aria molto fredda da nordest fino alle porte dell’Adriatico.
Si tratterebbe di vedere le prime nevicate in Adriatico a quote medie, con un cospicuo abbassamento delle temperature nella penisola, precipitazioni contenute però.
2) Esasperazione della spinta dell’anticiclone scandinavo-azzorriano, ma con distacco di un nocciolo freddo dall’Artico. Rappresenta l’ipotesi del run mattutino del modello inglese; la carta migliore, minimo nel Tirreno e aria fredda attratta sulle Alpi con nevicate a quote collinari il 26 Novembre. Ipotesi intravista anche dal modello americano in alcune emissioni. Merita anche la carta di dettaglio
Dettaglio Europa temperature a 850 hPa e pressioni al livello del mare.
3) Resistenza a oltranza da parte del Vortice Polare alla spinta dell’alta pressione, deriva verso est del blocco e nuova reiterazione delle condizioni di maltempo di stampo Atlantico viste finora; è quanto ipotizza da alcune emissioni in modello americano nel lunghissimo termine, per i primi di Dicembre, ma è ancora molto incerta come previsione, pericolosa però.
A prescindere dalla validità previsionale nel lungo termine, appare chiaro come possano essere decisive le modalità con cui si esplicherà la spinta dell’alta pressione verso nord in Atlantico al termine della prossima settimana. Ci sono ancora fondate probabilità per l’avvento di una discesa fredda da nord o nordest entro la fine del mese nel Mediterraneo, come annunciato in precedenti editoriali, ma i dettagli potranno fare la differenza in questi casi. Ad ogni modo, il periodo decisivo per le sorti del tempo di inizio inverno nel Mediterraneo appare essere quello successivo al 25 Novembre, dopo il quale si comprederanno le mosse a scala europea delle principali figure bariche presenti.
Ciao ciao