Salve a tutti, in questo primo, breve editoriale natalizio, ci sarà un accenno alla evoluzione del tempo a scala europea nei prossimi giorni, specificando le ripercussioni previste nell’area mediterranea; seguirà un più dettagliato resoconto del maltempo previsto in Italia per la giornata di Natale.
Dicevamo, quindi, come a scala europea ci sarà un vero e proprio split di una parte maggioritaria del lobo canadese del VP in pieno Atlantico, tra Islanda e Scozia. In pratica, un’enorme massa di aria gelida in quota (5000 m), corrispondente al geopotenziale di 500 hPa, dall’Artico canadese (settore tra Labrador e isola di Baffin) si trasferirà quasi completamente oltre 2000 km a sudest, vicino la Gran Bretagna, andando a contrastare fortemente con le calde acque dell’Atlantico. La carta prevista per la Vigilia di Natale, evidenzia come logica conseguenza di tali dinamiche, la formazione di un profondissimo minimo al suolo, con valori previsti di circa 920 hPa al largo della Scozia.
Il vortice previsto in formazione nella carta, è capace di generare un uragano vero e proprio in Atlantico, perlomeno inteso come intensità dei venti (non come struttura del ciclone), che facilmente potranno superare i 150 km/h nelle raffiche più forti. La vigilia di Natale sarà pertanto a rischio in tutto il Regno Unito e Irlanda. In particolare, la Scozia potrà sperimentare intense precipitazioni e venti violentissimi per quella data.
Per quanto riguarda il Mediterraneo, la stessa struttura depressionaria, invierà un impulso perturbato proprio per il giorno di Natale, in entrata dalla Francia nel pomeriggio, che genererà un intenso peggioramento nelle nostre regioni, ma nulla a che vedere con la violenza della tempesta Atlantica. Ad ogni modo, la perturbazione sarà associata alla formazione di un profondo minimo al suolo nell’alto Tirreno (990-995 hPa), con intenso richiamo di correnti meridionali su tutte le regioni. L’acme del maltempo ci sarà proprio nella notte tra Natale e Santo Stefano, quando piogge molto intense e temporali anche forti potranno colpire buona parte delle regioni tirreniche, mentre su tutte le Alpi, ma in particolare su quelle centrorientali, ci saranno copiose nevicate al di sopra degli 800-1000 m. Anche i venti saranno i notevole rinforzo, con mareggiate nel Tirreno, un miglioramento si avrà solo la sera del 26. Le regioni più colpite saranno quelle settentrionali e le centrali tirreniche fino alla Campania (compresa), più riparate le altre regioni meridionali e le centrali Adriatiche. Ecco la carta di previsione per il giorno di Santo Stefano, con il minimo al suolo collocato tra Corsica e Toscana.
Insomma, tutto secondo copione, come annunciato nella previsione a 10-15 giorni; dettagli molto più numerosi e particolareggiati verranno inseriti in un secondo editoriale di prossima emissione, per adesso la tendenza è però descritta nei dettagli in questo primo editoriale………
Ciao ciao