28-01-2021 - Salve a tutti; editoriale nel primo giorno della Merla che può, a ben diritto, rientrare nella tematica del periodo. In effetti, gli ultimi aggiornamenti evidenziano in andamento che oserei definire “spettacolare”, più volte ipotizzato in questa sede, anche sulla base dell’andamento dei principali indici, che adesso inizia a evidenziarsi ma che, ovviamente, rappresenta solo un passaggio, uno “step” verso un percorso che, se dovesse proseguire lungo questa strada, potrebbe condurre a un evento freddo e nevoso di dimensioni notevole nel Mediterraneo centrale.
Al momento sono tutte le ipotesi ma vediamo, come sempre, di discuterle da appassionati, un po’ tifosi ma con un senso critico per le diverse evoluzioni.
Dopo una lunga fase atlantica, non fredda ma spesso piovosa, i modelli iniziano a vedere, intorno la fine della prima decade di Febbraio (target 6-10 Febbraio) una ulteriore apertura dei geopotenziali in Atlantico, tale da consentire all’anticiclone delle Azzorre di trovare letteralmente la strada del polo e congiungersi con l’anticiclone polare, al momento non congiunto alle onde planetarie e stazionante da più giorni in quella posizione, continuamente alimentato da forcing temporanei (immissioni di calore a tutte le quote) imputabili soprattutto all’onda madre aleutinica.
fig.1
Davvero emozionante l’ultima emissione del modello americano, con la creazione di un vero e proprio ponte altopressorio tra Azzorre e regioni artiche.
fig.2
Cosa è cambiato rispetto alle emissioni dei giorni precedenti??
Come accennato, semplicemente, l’anticiclone polare, che nella fig.2 raggiunge in previsione 1060 hPa !!!! viene finalmente raggiunto e alimentato dallo slancio delle due onde planetarie, aleutinica e azzorriana (1 e 2) rafforzandosi e dividendo perfettamente in due il Vortice Polare.
Tale dinamica è sicuramente favorita dalla collocazione sempre più definita della MJO, indice che definisce le aree di intensa attività convettiva equatoriale, verso le fasi 6-7 e, forse, in prospettiva, fase 8. Ecco l’ultimo aggiornamento odierno delle elaborazioni del modello americano ed europeo.
fig.3 e 4
Statisticamente, a tale parametro così definito si associano anomalie positive di pressione, anche marcate, nell’area atlantica e scandinava e anomalie negativa nell’Europa centromeridionale. La formazione di blocchi altopressori insomma, proprio quello che è mancato finora, dove a una intrinseca debolezza del VP, generata dall’evento ESE warm, di cui l’anticiclone polare è una conseguenza, si associa una forte spinta altopressoria in Atlantico.
Da quel punto, l’arrivo di masse d’aria gelida nel Mediterraneo, correlate direttamente al lobo siberiano del VP, è una diretta conseguenza e alcune elaborazioni del modello americano lo mostrano chiaramente, con valori addirittura di -30 C a 850 hPa nel bassopiano russo a due passi dall’Europa centrale.
fig.5
Davvero pazzesche alcune ENS legate all’ultima emissione del modello americano, con un ponte di Woeikoff a afflusso gelido nel Mediterraneo.
fig.6
Il giochino della copertura nevosa prevista evidenzia tutta la potenza delle configurazioni descritte.
fig.7
Insomma, chiaramente sono solo elaborazioni ancora passibili di numerosi cambiamenti, ma da seguire assolutamente questa linea previsionale, sta dando grandi riscontri alle ipotesi formulate in precedenza, ma occorre avere pazienza, potrebbero arrivare grandi cose per Febbraio.
fig.8
Ciao ciao