22-01-2021 - Salve a tutti, editoriale invernale, perchè l’inverno fa sentire la sua voce, nonostante la perplessità di alcuni appassionati, ma occorre ancora una volta sottolineare come quella attuale sia una delle stagioni più dinamiche da molti anni a questa parte e, inoltre, l’inverno mediterraneo non è di certo il gelo e la neve in pianura.
In ogni caso, il maltempo nelle nostre regioni continua, stante un assetto che favorisce con costanza gli affondi perturbati del getto polare, in virtù di una scarsa compattezza del Vortice Polare.
Ecco quindi che, oggi, l’ennesima perturbazione è entrata nel Mediterrane0, determinando un intenso peggioramento del tempo, con piogge diffuse su tutte le regioni tirreniche e al nord, soprattutto nord ovest, con nevicate a bassa quota nel cuneese. Temporali si stanno inoltre formando nel Tirreno, con la capitale interessata proprio mentre si scrive da violenti rovesci e fulminazioni, con una vera e propria squall line nell0area della provincia.
fig.1
Come mai il maltempo insiste nelle nostre regioni ??
Il motivo sostanzialmente è sempre lo stesso: a differenza degli scorsi anni il freddo non è concentrato nelle regioni polari, ma viene redistribuito verso le medie latitudini, generando irruzioni fredde dirette o, come nel caso attuale, contrasti con l’aria calda presente alle medie latitudini.
Ecco quindi, che il maltempo non ha modo di cessare e le pause, magari anche calde a soleggiate, avranno vita breve. Stanotte, quindi, avverrà il passaggio di una prima intensa perturbazione, seguita da un pausa nel pomeriggio di Sabato, con correnti fredde nord occidentali.
Ma ecco Domenica giungere un nuovo intenso impulso perturbato, con entrata facile dalla porta di Carcassone/Rodano.
fig.2
Ecco il dettaglio per le ore centrali di Domenica, con un minimo di ben 992 hPa proprio nel centro della penisola.
fig.3
E sarà ancora maltempo, con un graduale abbassamento delle temperature, che riporterà la neve in Appennino, inizialmente a quote elevate, poi gradualmente più in basso, fino a quote basso collinari (300-400 m s.l.m) su Adriatico e al sud tra lunedì e mercoledì.
E dopo, cosa succederà?? Tornerà il caldo o addirittura la primavera, come accennato in alcuni articoli (non in questa sede) ??
Niente affatto!! Ci saranno un paio di giorni di pausa, con respiro atlantico sud occidentale mite e piacevole e tempo asciutto nella seconda parte della settimana, tra giovedì e venerdì, ma ecco che il modello europeo inquadra un nuovo intenso peggioramento a partire da Domenica.
fig.4
In questo caso, un ulteriore abbassamento di latitudine dei nuclei perturbati a contributo artico, rilasciati dal VP, consentirà l’entrata nel Mediterraneo di un flusso perturbato via via più freddo.
fig.5
Ecco l’intenso peggioramento di Domenica, 31 Gennaio, visto dal modello europeo (fig.5).
Per capire cosa generi tale sbilanciamento dei nuclei gelidi (in quota) dal polo e perchè in questa sede si ritiene che i maltempo sarà duraturo anche a inizio Febbraio, ecco un’immagine emisferica per il giorno 1 Febbraio, dove si vede bene la potente azione aleutinica pura, classica, dallo stretto di Bering, che “apre” letteralmente il VP, spingendo i diversi lobi gelidi verso le medie latitudini.
fig.6
Come si vede dalla fig. manca però la collaborazione azzorriana in tale azione, nelle intrusioni calde in Artico. Tale aspetto ha rappresentato, negli anni passati, il vero problema per l’arrivo di irruzioni fredde nel Mediterraneo.
Quali sono le premesse quest’anno??
Ebbene, qualcosa sta cambiando, in q1uanto a un contesto già predisponente alla dinamicità atmosferica (superamento soglia NAM negativa) si sta aggiungendo la graduale traslazione del valore dell’indice MJO verso le fasi 6-7, aumentando di magnitudo.
fig.7
In parole più semplici, sta aumentando continuamente la probabilità che si possa formare un blocco atlantico nella prima decade di Febbraio a ovest dell’Italia, capace di dirottare masse gelide dall’Artico nel Mediterraneo.
Risulta infatti nota la correlazione tra la collocazione di quest’indice nelle fasi menzionate e l’aumento della pressione nel vicino atlantico o anche più a nord, tra Regno Unito e Scandinavia.
Insomma, i presupposti per una parte finale dell’inverno in grande stile ci sono tutti, intanto iniziamo a seguire l’ennesima fase di maltempo.
fig.9
Ciao ciao