29-12-2020 – Salve a tutti, editoriale serale che conferma quanto riferito nei giorni scorsi e rincara la dose; ovvero, maltempo a oltranza nelle regioni italiane e neve in pianura nuovamente presente proprio con l’inizio del nuovo anno.
Abbiamo visto oggi come sull’Italia sia presente, ormai da un paio di giorni, una saccatura molto approfondita, con il getto polare che affonda proprio a ovest delle regioni italiane, esposte al lato ascendete del getto stesso.
fig.1
Cerchiamo ora di capire da cosa nasce tale configurazione e perchè possiede potenzialità davvero elevate per il territorio italiano ed europeo.
La saccatura mostrata in figura 1 possiede tutte le caratteristiche per assumere carattere di persistenza, in quanto il Vortice Polare, come approfondito nell’precedente editoriale serale, si mostra alquanto disgregato dal nostro lato emisferico, con marcate ondulazioni del getto, continuamente pungolato dal possente anticiclone ibrido russo siberiano, che riesce a inviare un cellula altopressoria fino al polo.
fig.2
Come si vede, il canale perturbato, stretto da due potenti strutture altopressorie, non può far altro che finire nel Mediterraneo, alimentato da aria fredda di origine artica; per tale motivo, ecco che, proprio con l’inizio del nuovo anno, nei giorni 1-2 Gennaio, ci sono tutte le premesse per l’arrivo di una nuova intensa nevicata nelle regioni settentrionali, probabilmente più duratura di quella appena avuta e con maggiore coinvolgimento del Piemonte, oltre che della Lombardia, Liguria ed Emilia occidentale.
fig.3
A seguire il giorno dopo, l’evoluzione non è molto diversa, ma la saccatura ha subito una leggera traslazione verso est, quanto basta per far diminuire le temperature anche al centro e generare nevicate fino a quote intorno 600-700 m nell’Appennino centro settentrionale, stante a persistenza del maltempo su mote regioni italiane. La carta di seguito evidenzia il quadro termico connesso alla saccatura mostrata e si vede bene l’isoterma di 0 C a 850 hPa che abbraccia buona parte della penisola e la -4 C al nord.
fig.4
Nemmeno per l’Epifania c’è speranza di miglioramento; il modello europeo evidenzia ancora l’aggancio di una depressione atlantica con la discesa di una saccatura artica e il rinnovarsi delle condizioni di maltempo e, a seguire anche del freddo.
fig.6
La causa di tutto ciò è sempre da ricercare in artico, dove il VP appare perennemente disturbato dalle onde planetarie ed è costretto a rilasciare nuclei gelidi verso le regioni temperate.
fig.7
Per questo motivo. temporanee fasi calde rientrano semplicemente nella dinamicità atmosferica accentuata presente nel periodo esaminato e rappresenta solo il preludio a un nuovo affondo freddo.
La copertura nevosa prevista dal modello europeo fino a dopo l’Epifania conferma quanto esposto, neve in pianura al nord e diffusa sui rilievi al centro.
Il periodo è propizio, ne vedremo parecchi di fenomeni.
Ciao ciao