04-04-2020 - Salve a tutti, nuovo post in merito all’evoluzione della pandemia da COVID19; per quanto possa apparire fuori luogo in questa sede affrontare simili argomenti, lo scrivente ritiene doveroso aggiornare e aggiornarsi, condividendo, dati statistici alla mano, le analisi che ritiene opportune, evitando ovviamente di diffondere fake news o di creare inutili allarmismi. Del resto, ogni organo d’informazione che possa fornire un aiuto alla popolazione molto provata dalla lunga quarantena casalinga (per i malati ci sono gli addetti del settore sanitario che svolgono egregiamente il loro lavoro), è ben accetto.
Veniamo quindi ai dati odierni, iniziando dal panorama italiano per poi passare a quello mondiale.
Per quanto riguarda il nostro territorio, come sottolineato da giorni, il picco dei contagi sembra ormai superato, sebbene la pandemia sia in piena azione nel nostro paese. Il numero dei nuovi casi oggi è risultato pari a 4805, leggermente più elevato rispetto a ieri, ma inserito in un trend che dura ormai da una decina di giorni che vede un lento ma ben visibile calo dei contagi.
Diminuisce anche il numero dei decessi, 681 contro i 766 di ieri e questo è un dato assoluto da accogliere con grande piacere, sebbene siano ancora tantissimi nel complesso.
Ma, notizia forse del giorno, diminuisce anche il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva, per la prima volta da quando è iniziata la pandemia, 3994 contro i 4068 di ieri, fatto assolutamente importante anche alla luce del fatto che i decessi siano diminuiti e non aumentati.
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Come mai questa notizia deve essere considerata la più importante del giorno??
Ebbene, la caratteristica di questa pandemia è proprio la complicazione polmonare generata dall’influenza in atto, che costringe il malato a 2-3 settimane di trattamento intensivo da cui spesso non riesce a venir fuori. Il fatto che inizino a diminuire i ricoverati indica innanzitutto meno possibilità di nuovi decessi in futuro e, allo stesso tempo, maggiore probabilità di sopravvivenza per chi è soggetto a complicazioni polmonari perchè c’è maggiore disponibilità di posti per la terapia stessa.
Pertanto, nonostante la gravità oggettiva della situazione in atto, in questa sede si vuole continuare a sottolineare come ci si stia muovendo nella direzione giusta e, pertanto, di come sia necessario continuare a rispettare le prescrizioni governative in merito alla possibilità di uscire all’aperto e ad avere contatti con altre persone.
Ma, al momento, ci sono altri luoghi del luogo dove la pandemia sta creando situazioni di emergenza sanitaria che potrebbero diventare anche più gravi dell’Italia.
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Primo tra tutti, come si ripete da giorni, il territorio USA, dove si sono ormai superati i 300.000 casi e dove, con il procedere della permanenza della malattia, aumenta il numero dei decessi giorno per giorno (già oltre 800 oggi).
Per capire meglio cosa stia accadendo, ecco il grafico dei casi giornalieri censiti. Impressionante la progressione in atto, con oltre 32.000 casi solo nella giornata di ieri. Consideriamo che, ancora, non è stato deciso il lockdown totale per tutti gli stati ma solo per alcuni, ma le cose non sembrano andare molto bene.
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In Europa, le cose non vanno meglio in alcuni stati, prima tra tutti la Spagna, che proprio oggi ci ha superato in termini di casi censiti e, probabilmente, ci supererà presto anche come numero di decessi.
Desta inoltre preoccupazione l’andamento dei decessi in Gran Bretagna e Francia, rispettivamente con 1053 e 708 decessi oggi. L’aliquota percentuale dei morti correlati alla pandemia in questi casi è davvero elevata.
Per concludere, sebbene in forma di accenno, ci si sta facendo capire come, almeno in Italia, il periodo di quarantena potrebbe essere ancora molto lungo, almeno tutto Aprile e, purtroppo, i numeri giustificano tale ipotesi, ma occorrerà mediare anche sulla necessità di non bloccare completamente il paese per un lunghissimo periodo; sarà davvero difficile la convivenza con il virus.