27-01-2020 - Salve a tutti, dopo molti giorni passati a guardare carte sempre uguali e improduttive, i modelli nella giornata odierna hanno avuto una vera e propria svolta alle quote troposferiche, con la visione di saccature depressionarie seguite fa aria molto fredda nel Mediterraneo e una dinamicità del VP completamente inattesa, sebbene alcune premesse erano state annunciate nell’editoriale di ieri, a cui si rimanda per i dettagli.
Cosa vedono i modelli quindi??
Ebbene, a partire dal 4-5 Febbraio, una vistosa elevazione dell’anticiclone delle Azzorre in Atlantico potrebbe creare condizioni di blocco al flusso atlantico e aprire la strada a correnti gelide dall’Artico o, addirittura, in alcune emissioni, dal bassopiano siberiano occidentale, settore uralico.
Iniziamo dal presente comunque; al di sopra della barriera alpina, le perturbazioni atlantiche scorrono velocissime ora, spinte dal flusso zonale esasperato e da un VP chiuso e senza ondulazioni.
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Un mare di nubi copre l’Europa ma sarà poco produttivo per le regioni italiane, riparate dalla barriera alpina, con il grosso del treno perturbato che passa più a nord.
Una perturbazione riuscirà comunque a transitare sull’Italia nella giornata di domani, Martedì.
fig.2
Ma ecco che, a partire dal giorno 4 Febbraio, sembra esserci davvero una svolta, perlomeno negli aggiornamenti odierni, vista da entrambi i principali ,modelli, europeo e americano.
fig.4
Una vistosa ondulazione in Atlantico genera una pronta risposta sull’Europa da parte del Vortice Polare, con una saccatura che si fa strada dal Mare del Nord, con il VP stesso carico di freddo accumulato nelle ultime settimane.
A partire da questo punto, TUTTE le emissioni dei modelli vedono, con traiettorie diverse, l’arrivo di freddo e instabilità nelle regioni italiane, ecco lo stesso modello europeo, che vede arrivare una massiccia saccatura artica.
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A seguire con quello americano, che vede massicci nuclei gelidi del VP giungere nel Mediterraneo entro la prima decade o a inizio della seconda di Febbraio.
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Alcune variabili del caso, come l’emissione mattutina del modello americano, vedono una vera e propria bilobazione del VP con isolamento di un nucleo gelido proveniente dalla struttura del lobo siberiano in Europa.
fig.7
Sarebbe freddo vero allora, di quelli che si ricordano. La visione emisferica della stessa emissione evidenzia ancora meglio quanto potrebbe accadere.
fig.8
Si tratta di carte che evidenziano una dinamicità del VP sconosciuta nell’ultimo periodo, alcune variazioni delle ENS sono davvero incredibili.
fig.9
Quanto sono affidabili queste emissioni??
Ancora poco ovviamente, occorrono conferme; tuttavia dalla stratosfera, che consente previsioni a più lunga scadenza, giungono ancora segnali positivi a partire dal NAM alle quote inferiori, con troposfera molto reattiva.
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Ma, soprattutto, il modello europeo indica una poderosa ripartenza dei flussi di calore convergenti verso il polo, in grado davvero, forse, di destabilizzare il VPS e interrompere lo stato di condizionamento.
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Insomma, nulla è perduto e, anzi, potrebbe arrivare anche qualcosa di molto corposo, lo avevamo detto ieri sera. in tempi non sospetti.
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Ciao ciao