28-01-2018 - Salve a tutti, finalmente un nuovo aggiornamento in merito all’evoluzione della stagione invernale in corso, all’inizio di quello che, statisticamente, dovrebbe essere il periodo più freddo dell’anno.
In realtà, poco o nulla sta accadendo al momento che possa avallare tale statistica; tuttavia, proprio oggi i modelli, in particolare quello americano, propongono alcune vie d’uscita a una situazione di stallo meteorologico nel Mediterraneo.
Partiamo dalla situazione prevista nel breve termine; Febbraio si apre con un assetto del VP che potrebbe essere favorevole alla genesi di saccature nel Mediterraneo, con una cellula altopressoria ben piantata nello stretto di Bering e un accenno di saccatura nel Mediterraneo.
fig.1
Ma, ormai da molte stagioni, il problema strutturale della disposizione del VP a scala emisferica resta, a giudizio dello scrivente, la tendenza al ritorno appena possibile della spinta della wave 1 aleutinica dal comparto delle Montagne Rocciose.
fig.2
Da tale posizione il forcing in Artico dell’anticiclone aleutinico induce sempre il rafforzamento del lobo canadese del VP ma, soprattutto, il continuo “rovesciamento” o, meglio, uno split del nucleo più intenso del VP stesso tra Labrador e Groenlandia, in una posizione tale da inibire qualsiasi slancio dell’anticiclone delle Azzorre verso nord e, di conseguenza, una sostanziale assenza di peggioramenti e freddo di rilievo nel Mediterraneo.
Ma proprio l’ultima emissione del modello americano mostra quale possa essere una via d’uscita da questo stallo; un eccessivo isolamento del lobo canadese (arricciamento) potrebbe lasciare un po’di spazio all’anticiclone delle Azzorre e innescare una discesa fredda continentale verso il Mediterraneo (fig.3).
fig.3
In fgi.3 si vede come il lobo canadese spinga forte in Atlantico, ma anche come u afflusso molto freddo riesca ad arrivare nelle nostre regioni.
In parole più semplici, affinchè il vero inverno arrivi da noi, si deve creare un isolamento, in Atlantico, tra la grande massa gelida che colpirà a breve ancora una volta il nord america e quella che potrebbe arrivare da noi dall’Artico o addirittura dal continente asiatico. Perchè ciò avvenga, l’anticiclone delle Azzorre deve prendere spazio verso nord e, per farlo, la grande depressione canadese non deve invadere l’Atlantico.
La cosa interessante dell’ultimo aggiornamento del modello americano è che tale dinamica riesce ad attuarsi nonostante un nucleo canadese molto forte.
fig.4
Addirittura nel finale di emissione un vero e proprio lobo dello stesso riesce a farsi strada in Europa, con l’arrivo di un nucleo gelido ben piantato nel nostro continente.
fig.5
Quali sono le possibilità di realizzazione delle carte proposte, che riguardano tutta la prima decade di Febbraio??
Ancora basse in effetti, il modello europeo non è concorde in merito, ma l’analisi degli spaghetti è di conforto a riguardo; quelli per Roma indicano l’arrivo di un periodo freddo e con precipitazioni proprio a inizio Febbraio, verificheremo il tutto nelle prossime emissioni.
fig.6
Insomma, meglio non dare per finito l’inverno, Febbraio è ancora lungo da vivere, seguiremo gli aggiornamenti.
Ciao ciao