18-12-2017 - Salve a tutti, nuovo editoriale per seguire l’evoluzione, soprattutto a scala emisferica, presentata dai modelli questa sera. Segnali contrastanti giungono dalle varie quote.
Nell’immediato è evidente la dinamica di ricompattamento del Vortice Polare, già in atto, con il lascito freddo residuo della circolazione atmosferica presente in questi giorni (fig.1).
fig.1
Nella fig.1 è già evidente la spinta dell’anticiclone aleutinico, ancora in abbozzo, con un VP molto compatto e w2 azzorriana divergente.
Entrambi i principali modelli vedono però partire una spinta notevole verso l’artico da parte dell’anticiclone aleutinico, in forcing verso l’Artico proprio nel giorno di Natale che però, allo stato attuale, non sembra debba essere molto perturbato nelle regioni italiane, proprio per i motivi citati nel precedente editoriale, con la spinta in artico decentrata dal lato della costa Pacifica americana (fig.2).
fig.2
Ma anche stasera, in maniera ancora più decisa ed evidente, compare la traslazione della spinta anticiclonica verso lo stretto di Bering, a iniziare dal finale del modello europeo.
fig.3
Già in fig.3 appare chiaro come la spinta aleutinica riesca ad aprire letteralmente la struttura del VP e, come, sia capace di spostare il suo asse nello stretto di Bering.
Ancora più entusiasmante il finale, incredibile, del modello americano, con l’azione della wave 1 aleutinica assolutamente distruttiva, in connubio poi con l’anticiclone uralico (wave 3), con formazione di un anticiclone polare poderoso, addirittura 1065 hPa nei pressi del polo nord (fig.4).
fig.4
Si tratta di un’evoluzione assolutamente spettacolare, capace di innescare moti gelidi retrogradi di grande portata dall pianure russo siberiane, il famoso gelo dell’est tanto amato dai meteo appassionati.
Una tale evoluzione sembra poter giungere, perlomeno limitatamente all’attuale emissione, anche ai piani più alti, dove a 30 hPa (20 km) appare una evidente bilobazione del VPS
Approfondiremo meglio tali argomenti giorno per giorno, per adesso accontentiamoci di pensare che le evoluzioni prospettate potrebbero anche essere clamorose (fig.5)
fig.5
Ciao ciao