28-04-2017 – Salve a tutti; primavera più che capricciosa in molte regioni italiane, con dinamiche estreme in un senso o nell’altro.
Dai 29° C di Palermo (27° C Pescara) raggiunti ieri si è passati infatti alla neve a quote collinari, fino a 400 m s.l.m., nei contrafforti prealpini del varesotto e comasco questa mattina.
Si tratta di evoluzioni assolutamente possibili nella stagione, sebbene il periodo sia abbastanza avanzato per avere nevicate a quote basse nei versanti meridionali dei rilievi alpini.
Come procederà l’evoluzione descritta nei prossimi giorni??
Ebbene, il tempo tenderà a migliorare nelle prossime 48 h praticamente ovunque, con nuvolosità e fenomeni in allontanamento verso i Balcani, ma la pausa non sarà troppo duratura. Proprio nella giornata del primo Maggio infatti, una nuova perturbazione atlantica si affaccerà al nordovest, come accennato nel precedente editoriale, apportando un nuovo peggioramento del tempo nelle regioni menzionate (fig.1).
fig.1
A differenza del precedente peggioramento, l’impulso perturbato in arrivo si distaccherà rapidamente dal flusso atlantico, isolando una insidiosa goccia fredda tra Europa centrale e settore alpino (FASE 1).
Il nucleo depressionario così formato, verrà successivamente alimentato da aria più fredda di origine artica proveniente dalla Scandinavia, la cui discesa sarà favorita a sua volta dalla risalita e affermazione di una imponente figura di blocco altopressoria nel mar di Norvegia (FASE 2).
(fig.2)
Per i motivi ora elencati, il peggioramento correlato all’arrivo del vortice freddo sarà piuttosto duraturo e intenso, sebbene caratterizzato dalle classiche dinamiche correlate alla presenza di un vortice colmo di aria fredda a tutte le quote durante la stagione calda, ovvero:
“marcata instabilità su molte regioni italiane, in graduale intensificazione nelle ore pomeridiane, soprattutto nelle aree interne, con innesco di temporali localmente di forte intensità, accompagnati da grandinate proprio per la presenza di aria molto fredda per la stagione in quota (fig.3).
fig.3
La fig.3, riferita alla giornata di mercoledì, evidenzia la collocazione del vortice, centrato sull’Appennino tosco emiliano e la possibile presenza di nevicate, nuovamente, a quote non troppo elevate (1000 m)sui rilievi alpini e Appennino settentrionale appunto.
fig.4
Ciao ciao