14-02-2017 - Salve a tutti; aggiornamenti sempre più emozionanti in questa stagione invernale, che mostra sempre i più gli aspetti di un’annata estremamente dinamica, con eventi anche di notevole rilevanza, come la grande ondata di gelo che colpito il centrosud nei giorni dell’Epifania…
Nuova fase perturbata a carattere nevoso alle porte nelle regioni italiane; un nucleo gelido artico, soprattutto in quota (-35° C) si appresta a invadere il Mediterraneo centrale, formando un minimo anche al suolo proprio in queste ore tra Costa Azzurra e Corsica (fig.1)………….
fig.1
Ma sarà molto più a sud che il minimo in esame raggiungerà la massima intensità, traslando gradualmente nel Tirreno centrale nelle prime ore del mattino di domani, Domenica, generando rovesci e temporali su molte regioni del centro e parte del sud (fig.2).
fig.2
In fig.2 sono state sottoineate alcuni aspetti esseziali della configurazione che si verrà a creare nella mattinata di Domenica:
- La struttura depressionaria assumerà la chiara configurazione di un vortice freddo, con i minimi al suolo (colore nero) e in quota (colore rosso, 5300 m ca.) posti quasi perfettamente lungo la verticale
- Correlato al minimo, l’afflusso artico raggiungerà la massima penetrazione e intensità, con l’isoterma di -35° C a 500 hPa (5300 m) che abbraccia tutto il nord e quella di -30°C che prendere tutte le regioni italiane
Si tratta quindi di un’avvezione fredda di notevole portata che,a differenza della precedente nei giorni dell’Epifania, presenta i valori proporzionalmente più freddi in quota, come spesso succede con irruzioni artiche nel Mediterraneo.
I valori di temperatura nei bassi strati non saranno comunque elevati, fa già molto freddo nelle regioni italiane e andrà peggio domani, quando il vortice citato sarà in piena azione nelle regioni italiane (fig.3)
fig.3
Si è molto dibattuto in giornata in merito alle fenomenologie previste da tale irruzione fredda, la fig.3 cerca di riassumere quanto previsto dai vari modelli di dettaglio incrociando le diverse analisi.
Diciamo subito che i fenomeni non saranno organizzati e compatti, la rotazione degli ammassi nuvolosi attorno al minimo, e la complessa orografia appenninica differenzieranno le precipitazioni anche notevolmente a breve distanza favorendo la formazione di nuclei anche di tipo temporalesco che, nel caso specifico e con le temperature previste, potranno dar luogo anche a temporali nevosi fino a quote pianeggianti nelle aree citate in fig.3
Sicuramente la collocazione del minimo potrà cambiare anche notevolmente la previsione fino a poche ore dall’evento ma, nel complesso, il dettaglio delle principali fenomenologie può essere cosi riassunto:
Piogge rovesci e temporali diffusi con relativa quota neve nelle seguenti regioni:
- Lazio, su tutte le province, favoriti i settori prossimi alla costa; quota neve intorno 200-300 m, con fenomeni fino al livello del mare in caso di rovesci intensi e prolungati
- Toscana, soprattutto grossetano, in misura minore senese e aretino; quota neve intorno 200-300 m, con fenomeni fino al livello del mare in caso di rovesci intensi e prolungati
- Abruzzo, su tutte le province, soprattutto al pomeriggio; quota neve intorno 200-300 m, con fenomeni fino al livello del mare in caso di rovesci intensi e prolungati
- Marche, ovunque ma soprattutto ascolano, fermano e maceratese dal pomeriggio, quota neve intorno 100-300 m, con fenomeni fino al livello del mare in caso di rovesci intensi e prolungati
- Umbria, soprattutto ternano, quota neve intorno 200-300 m, con fenomeni finoalla pianura in caso di rovesci intensi e prolungati
- Molise, su tutte le province, soprattutto al pomeriggio; quota neve intorno 200-300 m, con fenomeni fino al livello del mare in caso di rovesci intensi e prolungati
- Campania, su tutte le province; quota neve intorno 300-400 m, con fenomeni fino al livello del mare in caso di rovesci intensi e prolungati
- Basilicata, settori tirrenici e più occidentali del potentino, intorno 400-500 m
- Sardegna, rovesci sparsi a quote variabili sui 400-500 m
Sulla base di tali considerazioni, potrebbe nevicare a Roma e Napoli??
Diciamo subito che Roma è favorita rispetto alla citta partenopea e che, SI…potrebbe nevicare a Roma!!! Il tutto nelle modalità proposte nelle descrizioni effettuate finora; ecco a riguardo, la carta del modello di dettaglio MOLOCH del CNR, che inserisce chiaramente accumuli nevosi su tutta l’area laziale a partire dalla mezzanotte di oggi (fig.4)………….
fig.4
Fino alle 12:00 domani, Domenica, potrebbero esserci accumuli variabili tra 5 e 10 cm nelle aree i pianura del Lazio; tradotto nella previsione di un simile modello, una “spolveratina”, che riempirebbe comunque di gioia gli appassionati della capitale; più elevata la quota neve nella città di Napoli, dove al massimo si vedranno fiocchi bagnati durante i rovesci.
Per la capitale di tratterebbe di un evento più simile, se dovesse accadere, al Febbraio 2010 (temporale nevoso) più che al 1985 e al 2012, ma nessuno pretende tanto al momento.
A seguire, le nevicate si sposterebbero verso i settori adriatici tra pomeriggio e sera, con accumuli anche interessanti nell’area marchigiana a quote prossime alla costa (fig.4).
fig.4
Ma è a inizio della prossima settimana che le regioni adriatiche potrebbero vedere i fenomeni più intensi, a causa della formazione di un nuovo vortice molto intenso nel Tirreno meridionale, che richiamerebbe aria molto fredda dai Balcani, con conseguenti nevicate anche copiose, ancora una volta, nella giornata di martedì tra Marche, Abruzzo Molise e, forse Romagna a bassissima quota, occasionalmente anche sulla costa (fig.5).
fig.5
Insomma, giornate di passione per i meteo appassionati, non perdete i prossimi aggiornamenti, potrebbero essere davvero interessanti, occhi puntati al cielo da stasera.
fig.7
Ciao ciao