11-01-2017 – Salve a tutti; editoriale serale ricco di contenuti, in virtù di un inverno che continua a mostrare evoluzioni finalmente consone al proprio nome.
In dirittura di arrivo l’ondata di gelo che ha colpito soprattutto nel regioni adriatiche e del sud Italia, con copertura nevosa ormai estesa anche in pianura in regioni davvero poco abituate a simili eventi.
Nelle prossime 36-48 h ci sarà una breve pausa al freddo, ma non alle fenomenologie, caratterizzate dal rapido passaggio di un primo robusto fronte atlantico, che però non colpirà in pieno la nostra penisola, dove prevarranno correnti occidentali piuttosto miti (fig.1).
fig.1
Ma la pausa temperata non durerà molto, in quanto già da venerdì mattina un intenso fronte perturbato, legato una massiccia irruzione fredda di estrazione artica, irromperà appunto nel Mediterraneo, scavalcando la barriera alpina (fig.2).
fig.2
Proprio in virtù delle caratteristiche dell’irruzione fredda, con traiettoria molto meridiana a non troppo occidentale, le regioni del nord-ovest saranno prevalentemente saltate dai fenomeni (ma con molta ventilazione), ma non quelle del nordest, che vedranno molto probabilmente la formazione di un’approfondita, sebbene passeggera, depressione sottovento alle Alpi (la ben nota Venezia low) capace di produrre un rapido quanto intenso episodio di maltempo nel triveneto e in Emilia Romagna, con rovesci nevosi che potranno raggiungere anche le quote pianeggianti nel corso della serata e nel tardo pomeriggio (fig.2).
fig.2
Ma questo sarà solo l’inizio dell’episodio di maltempo, in quanto la saccatura tenderà ad approfondirsi nel Mediterraneo, con il primo corpo nuvoloso seguito da cospicuo afflusso freddo di origine artica e con conseguente formazione di un profondo vortice depressionario nelle regioni tirreniche nella notte tra Sabato e Domenica, foriero di maltempo e nevicate anche a quote basse nelle regioni centrali (fig.3).
fig.3
Come si vede dalla fig.3, in tale frangente rovesci e temporali diffusi ruoteranno attorno al minimo con quota neve che si spingerà sempre più in basse in molte regioni, in virtù della progressivo rovesciamento dell’aria artica in quota (oltre -30° C a 5500 m) verso il suolo con le precipitazioni.
Questo per quanto riguardo il modello americano, ma molto più spinta è, stasera, la previsione del modello europeo, che ipotizza una depressione meno profonda al suolo ma meglio alimentata in quota da aria molto fredda (fig.4).
fig.4
Evoluzione che, vista nel dettaglio, lascia sognare i meteo appassionati del centro per Domenica, con rovesci nevosi che, in caso di intense precipitazioni, potrebbero spingersi anche a quote pianeggianti nel Lazio e Toscana, forse anche nell’area di Roma, ma andrà confermata una simile previsione (fig.5).
fig.5
Per il seguito, arrivati a questo punto, ormai i modelli sono concordi, l’alimentazione fredda della saccatura diventerà sempre più continentale, sebbene perderà leggermente in potenza, con le depressioni che sembra vogliano fare tappa fissa nel Mediterraneo per parecchi giorni e con i numerosi nuclei artici che in sequenza giungeranno nel Mediterraneo (fig.6).
fig.6
In fig.7 ecco l’evoluzione per martedì prossimo, ancora un altro profondo vortice nel Mediterraneo, centrato nel Tirreno, con afflusso freddo dai Balcani ancora in Adriatico e al nord e altre nevicate a quote molto basse e/o in pianura e con tendenza a traslazione dei fenomeni al nordovest per una graduale deriva dei minimi depressionari verso ovest (fig.7).
fig.7
Insomma, per quello che è possibile vedere dagli aggiornamenti odierni dei modelli, il maltempo e le nevicate potrebbero equamente distribuirsi nelle regioni italiane nei prossimi giorni 7-10 giorni, passando prima dal nordest, poi al centro e Tirreno meridionale e successivamente anche al nordovest, giungendo anche a quote pianeggianti in tutte le aree citate, dopo le eccezionali nevicate in Adriatico meridionale.
La previsione è comunque in continua evoluzione, non perdete i successivi aggiornamenti.
Ciao ciao