29-12-2016 - Salve a tutti, si susseguono gli aggiornamenti dei modelli in una mattinata convulsa, in virtù dell’arrivo del freddo e, sebbene sporadica, della neve al centroud. Ne frattempo, i modelli continuano a proporre emissioni con scenari gelidi e nevosi, addirittura con neve in pianura in molte regioni italiane, nel periodo immediatamente successivo all’Epifania.
Andiamo quindi per ordine, iniziando dal presente, che vede l’irruzione gelida continentale in piena azione tra regioni Adriatiche (dall’Abruzzo verso sud al momento) e quelle meridionali (fig.1).
fig.1
Come si vede dalla fig.1, il limite dell’irruzione fredda passa proprio nell’Adriatico centrale (linea arancione), proseguendo verso il sud Italia. L’area di maggior coinvolgimento resta l’Egeo e i Balcani (nevica ad Atene), ma tuttavia nevicate sparse, esattamente come previsto, stanno interessando le regioni menzionate anche fino a quote prossime al livello del mare (200-300 m).
Nel pomeriggio, possibile maggior coinvolgimento, sebbene temporaneo, delle regioni centrali, con Abruzzo, Molise e, forse, Ascolano, interessati da nevicate sparse, sempre a quote prossime al livello del mare. Rovesci nevosi a quote molto basse continueranno a interessare inoltre le regioni del sud, in particolare Puglia, Basilicata e Calabria, fino alla mattinata di venerdì, con scarsi accumuli ma sempre molto coreografiche (fig.2).
fig.2
Ma fa davvero notizia al momento l’evoluzione proposta dai modelli questa mattina; si parla sempre del long range, nel periodo a partire dall’Epifania che, a guardare le emissioni di questa mattina (comunque volubili), evidenzia la possibilità di eventi nevosi di grande rilevanza in molte regioni italiane, in particolare in quelle centrali.
Iniziamo dal modello europeo, che ancora oggi (nonostante un’evoluzione stratosferica non favorevole) propone la presenza di un VP dinamico a quanto mai attaccabile dalle onde planetarie,dopo a fase attuale di ricompattamento (fig..3).
fig.3
In fig.3 è proposto un “three waves pattern“, ovvero un assetto a tre onde con tre lobi distinti del VP che divergono in diversi settori dell’emisfero.
In tal modo, partirebbe una saccatura dalle regioni artiche diretta verso l’Italia, con arrivo di precipitazioni e nevicate.
Quasi a prendere il testimone della evoluzione mostrata, il modello americano prosegue nella penetrazione in Artico delle due onde oceaniche (W1 e W2), che incidono profondamente il VP, lasciando partire una saccatura fredda molto pronunciata verso l’Europa (fig.4).
fig.4
Il seguito della evoluzione appare quasi incredibile, visti i tempi; promontorio anticiclonico atlantico che prosegue la sua spinta oltre la Scandinavia, aggancia una cellula continentale (ponte) e dirige un afflusso gelido proprio verso il Mediterraneo (fig,5).
fig.5
L’evoluzione mostrata dal modello americano, con una bella depressione mediterranea alimentata da correnti gelide provenienti dalla Russia, è da evento. Potrebbe tranquillamente generare nevicate consistenti addirittura a Roma e nelle pianure del centro Italia (fig.6).
fig.6
Si tratta chiaramente di una carta per sognare, poco probabile, ma che esprime le potenzialità della evoluzione prevista dai modelli attualmente, con temperature sempre da evento a 850 hPa (1500 m, fig.7).
fig.7
Addirittura una -20 a 1500 m si affaccia sulle Alpi; si tratta di carte che, per quanto improbabili, vengono riproposte frequentemente dal modello americano e si coniugano bene con quello europeo nel range previsionale comune.
Per quello che si vede al momento, navigando a braccio e non considerando eventuali condizionamenti stratosferici, a partire dall’Epifania le regioni italiane potrebbero essere interessate da un peggioramento a carattere freddo di dimensioni davvero rilevanti, con nevicate anche a quote pianeggianti, ma per adesso è solo per sognare, sebbene i modelli siano assolutamente congruenti nelle diverse emissioni (fig.8).
fig.8
In ogni caso, anche le previsioni ensemble (spaghetti), evidenziano la presenza di numerose perturbazioni fredde anche in presenza di precipitazioni, confermando la possibilità concreta della evoluzione mostrata.
Aspettiamo quindi le diverse emissioni, ci giochiamo una fase di grande rilievo per l’inverno mediterraneo.
Ciao ciao