16-11-2016 - Salve a tutti; sempre meglio gli ultimi aggiornamenti dei modelli, in particolare il medio-lungo termine di quello americano.
Avevamo annunciato in questa sede una stagione fredda molto dinamica e così sembra essere, effettivamente, alla luce degli ultimi aggiornamenti.
Attenzione che dinamicità non significa necessariamente, perlomeno non sempre, gelo su tutta Italia, quanto un periodo ricco di episodi di maltempo talvolta anche a carattere freddo con nevicate sui rilievi a quote via via più basse.
Andiamo per gradi; in Atlantico è già visibile dall’animazione satellitare la grande depressione in progressivo distacco dal flusso principale, destinata ad affondare proprio verso l’Europa nei prossimi giorni.
fig.1
La poderosa spinta delle correnti atlantiche andrà a infrangersi, nei prossimi giorni, contro un muro ancora più resistente rappresentato da un immenso anticiclone ibrido, formato nei bassi strati dall’elevatissimo snow cover stagionale nell’est europeo e siberiano e in quota dall’onda uralica dinamica….(fig.2)
fig.2
La massiccia saccatura atlantica, alimentata comunque anche da aria artica, consumerà letteralmente il suo potenziale contro il muro altopressorio a est, restando praticamente ferma sul posto per giorni e generando un pericoloso peggioramento nel Mediterraneo occidentale e, in particolare, nelle regioni del nordovest e a seguire nelle tirreniche (fig.3).
fig.3
Dalla emisferica si evince tutta la potenza degli scambi meridiani in questa fase meteorologica, con il poderoso blocco orientale (fig.4).
fig.4
Secondo gli ultimi aggiornamenti, questa potrebbe essere solo la prima fase del maltempo, calda e molto piovosa, con possibili episodi di criticità idrogeologica per alcune regioni, lo anticipiamo ma ne riparleremo.
A seguire, come annunciato da giorni, potrebbe sopraggiungere una fase maggiormente artica, con alimentazione più diretta dal nord della Scandinavia (fig.5).
fig.5
Come si vede dalla fig.5, in Atlantico la spinta altopressoria diviene dominante e tutto il VP è soggetto a displacement verso il comparto siberiano. Si tratterebbe però di una dinamica produttiva per le nostre regioni (il displacement non sempre lo è), con una nuova fase di maltempo duratura e nevicate abbondanti, questa volta, a quote intermedie sula Alpi, più alte in Appennino.
Tale evoluzione potrebbe condurre, in prospettiva, alla genesi di un afflusso gelido continentale nel Mediterraneo a fine mese, direttamente correlato al grande nucleo gelido siberiano (fig.7)
La crisi del VP, annunciata da molti giorni, sarebbe duratura, con geopotenziali poco approfonditi e e VP completamente dislocato verso il comparto siberiano (fig.7).
fig.6
Ancora più sorprendente quanto previsto in stratosfera, con un warming che tende a dislocare sempre più dalla sua collocazione naturale il VPS a 10 hPa (30 km, fig.8).
fig.7
Bilobazione questa volta evidente, tutta a carico della wave 1 aleutinica al momento, ma l’azione è davvero imperiosa e penetrante (fig.9).
fig.8
Insomma, carte nemmeno lontanamente immaginabili lo scorso anno di questi tempi, in assoluto piuttosto rare a Novembre, ma la cui tendenza era stata delineata più volte in questa sede.
In buona sostanza, a partire da questo week-end, potrebbe prendere il via una fase di maltempo nelle regioni italiane a iniziare da quelle più occidentali e, a seguire su tutta Italia. Tale fase, inizialmente calda a molto piovosa, potrebbe divenire via via più fredda, con nevicate anche abbondanti sui rilievi e durare con brevi pause, fino a inizio Dicembre, approfondiremo in seguito.
Ciao ciao