25-09-2016 - Salve a tutti, eccoci nuovamente insieme per commentare quanto proposto dai modelli odierni.
Splende il sole in larghi settori della penisola, ma non in tutti. Come frequentemente capita nella prima parte dell’autunno, quando una robusta figura altopressoria occupa il centronord, la lacuna barica presente a latitudini inferiori, nelle estreme regioni meridionali, viene colmata dalla formazione di piccole ma pericolosissime depressioni mediterranee, capaci di apportare fenomeni di forte intesità, in particolare nelle aree ionche
fig.1
Gradualmente, in nottata, il vortice depressionario nelle regioni meridionali sposterà la sua area d’influenza verso nordest, attenuandosi, ma instabilità al sud non cesserà completamente, anche in corrispondenza della famigerata rimonta altopressoria azzorriana (molto pubblicizzata da altri siti), che dovrebbe colpire le nostre regioni a partire dal mercoledì, ma che alla fine si tradurrà in circa 48 di “spanciata azzorriana (fig.2)
fig.2
Tale espansione dell’anticiclone dellle Azzorre verso le nostre regioni settentrionali verrà però rapidamente sostituita (non sarà nulla di particolarmente prolungato e intenso), proprio al nord, da un affondo atlantico, che potrebbe apportare un diffuso peggioramento al nord e centrali tirreniche il giorno 1, secondo un classico copione dominato dal flusso occidentale, appunto.
fig.3
Ecco quindi, che con l’inizio del mese di Ottobre, le parti di invertiranno, nel senso che al nord arriveranno piogge e un abbassamento elle temperature, mentre al sud inizieranno a instaurarsi correnti calde sudoccidentali, ai margini della grande circolazione atlantica, con temperature nettamente sopramedia. Sarà proprio in queste regioni, al sud, che occasionalmente, nei primi giorni di Ottobre, i 30° C saranno alla portata nelle principali città, più difficili al centronord, dove comunque farà ugualmente caldo per il periodo.
Sarà questo quindi il trend della stagione??
In realtà, l’evoluzione a scala emisferica è molto più complessa di quanto potrebbe apparire analizzando il solo comparto europeo. Il VP mostra infatti, in particolare nel lungo termine dei modelli, una notevole vivacità in sede artica, evidenziando, secondo tutti i modelli, una chiara bilobazione, generata da una notevole intrusività delle onde anticicloniche, in particolare quella aleutinica (fig.4).
fig.4
Addirittura spettacolare l’assetto mostrato nel long range de modello americano, con il VP aperto in due, appunto da una vasto canale altopressorio nell’Artico (fig.5).
fig.5
Ma se il VP non appare così forte, come mai non appaiono dai modelli occasioni per la genesi di cavi d’onda nel Mediterraneo e genesi di relativi peggioramenti freddi e piovosi tipicamente autunnali??
Ebbene, sembra proprio che non siamo in fase nella disposizione delle principali figure bariche nello scacchiere emisferico, nel senso le saccature hanno spesso come obiettivo privilegiato il medio Atlantico in luogo del’Europa. In tal senso alcune teleconnessioni possono motivare tale comportamento. Ad esempio, l’accentuata fase positiva della PDO (Pacific Decadal Oscillation, molto più incisiva della NINA nell’influenzare le nostre stagioni invernali), negli ultimi 3 anni (tre inverni pessimi), ha coinciso con anomalie negative della pressione atmosferica in Atlantico e anomalie positive su buon parte dell’Europa, costantemente sotto rimonte anticicloniche di grande rilievo nella stagione invernale.
Al momento, non vi sono segnali decisi di cambiamento; tuttavia, una disposizione del VP come quella inquadrata in fig.5 potrebbe essere molto proficua ai fini dell’incremento dello snow cover nel comparto euroasiatico in Ottobre (il parametro SAI), elemento molto importante nel creare disturbi al VP nella stagione invernale.
Insomma, per il momento ci sono alcuni segnali positivi per la stagione autunnale, ma in un contesto che ancora vede alcune linee guida generali immutate rispetto agli ultimi inverni, non favorevoli per le regioni del Mediterraneo.
Approfondiremo i i singoli aspetti nei prossimi giorni.
Ciao ciao