11-09-2016 - Salve a tutti, nuovo aggiornamento riguardante l’evoluzione meteorologica nel lungo termine, alla luce di alcune importanti novità che emergono dall’analisi odierna dei modelli.
Intanto, anche oggi è stata una giornata molto instabile nelle regioni peninsulari italiane, temporali diffusi e anche di forte intensità si sono abbattuti su molte regioni nel pomeriggio, in particolare a Roma, un autentico nubifragio. Ecco come si presentava l’Italia dal satellite nel pomeriggio, un autentico fiorire di nubi temporalesche su tutto il centrosud e non solo (fig.1).
fig.1
La ragione di tanta instabilità risiede, come accennato nei giorni scorsi, nel continuo afflusso fresco proveniente dai Balcani in seno a una goccia fredda stazionante con il suo centro nel basso Adriatico.
Ebbene, tale goccia fredda, non solo non esaurirà la sua azione nei prossimi giorni, ma amplierà ancora il suo raggio d’influenza, arrivando a comprendere quasi tutte le regioni ad eccezione, come spesso capita, del solo nordovest (fig.2).
fig.2
Tutto questo però, in attesa dell’arrivo della prima vera perturbazione atlantica della stagione, che andrà praticamente a unirsi con la stessa goccia fredda il giorno 15, decretandone allo stesso tempo la sua fine (fig.3).
fig.3
In effetti, parziale novità odierna, il peggioramento del giorno 15 non solo è confermato al nord e nelle regioni tirreniche, ma l’impulso atlantico in arrivo non verrà sganciato dal flusso principale, che viceversa continuerà a inviare aria fresca e instabile dall’Atlantico anche nei giorni successivi, decretando praticamente l’arrivo dell’autunno nelle regioni italiane, quello classico perlomeno, con il centronord con tempo instabile e fresco e il sud con temperature più miti.
A seguire però, l’aria fresca, secondo i principali modelli, dovrebbe riuscire e invadere il bacino centrale del Mediterraneo, apportando ovunque temperature in linea con il periodo, localmente anche sottomedia (fig.4).
fig.4
In tal senso, negli ultimi aggiornamenti si intravede anche una possibile reiterazione dell’instabilità nelle regioni italiane, con l’arrivo di una seconda fase perturbata con le stesse modalità della prima (entrata netta dalla Francia) e possibili episodi di maltempo nelle regioni del nord e tirreniche a inizio terza decade, in regioni finora trascurate dalle piogge (fig.5).
fig.5
Come si inquadra tale tendenza nell’evoluzione generale della stagione autunnale nel comparto europeo??
A riguardo, spostiamo l’attenzione e l’analisi a scala emisferica, occorre fare alcune interessanti considerazioni, iniziamo dalla fig.6
fig.6
In tale figura, si vede bene come il centro di massa del VP (l’area con i geopotenziali più bassi) sia ancora collocata nell’Artico canadese dopo metà mese.
Dopo pochi giorni però, inizia una traslazione verso l’estremità orientale del continente euroasiatico (fig.7).
fig.7
Tale passaggio coincide, nelle nostre regioni, con il possibile secondo peggioramento a inizio terza decade; questo perchè la tensione zonale in Atlantico si è allentata, le perturbazioni non “corrono” veloci verso nordest, spinte dal potente nucleo canadese, ma indugiano anche nel Mediterraneo, continuamente alimentate da aria fresca.
A seguire ancora, verso la fine del mese, la proiezione odierna vede il completo decentramento del VP in sede siberiana mentre nel settore artico canadese si andrebbe a creare un’area altopressoria piuttosto vasta (fig.8).
fig.8
Quali conseguenze pratiche potrebbe avere tale evoluzione per le regioni mediterranee??
Chiariamo subito che il VP in area siberiana non vuol dire freddo e pioggia da noi, non c’è una relazione statistica in merito, ma l’annullamento della “giostra” canadese inibirebbe sicuramente le continue rimonte anticicloniche nell’Europa occidentale, ora in atto, come già appare in fig.8, e lascerebbe la via aperta per eventuali affondi da nord nel Mediterraneo, soprattutto nel caso ci fosse un maggiore equilibrio tra collocazione dei due lobi (bilobazione più evidente).
Senza entrare troppo nei particolari, le emissioni odierne lasciano sicuramente intravedere nuove prospettive per la stagione autunnale in corso, più fresche e perturbate, vedremo se ci saranno conferme in merito nei prossimi giorni.
Ciao ciao
Buongiorno
Avrei una curiosità, quanti dati esistono sul l’estensione dei ghiacci polari,qualcuno dice che sono in crescita altri dicono mancano all’appello milioni di metri cubi di ghiaccio,quanti dati esistono sulle temperature, oggi qualcuno dice che il 2016 è l’anno più caldo dopo la piccola era glaciale, qualcun’altro ha detto che non è così. Io mi definisco un uomo della strada in metereologia però sarei un po’ curioso di apprendere. Come si fa, a chi si può credere? Addirittura ho letto che anche i dati della NASA sono inaffidabili. Mi può dare un’indicazione?
In effetti c’è molta confusione sul web, ma in linea di massima possiamo dire che i ghiacci artici sono in trend decrescente, mentre quelli antartici in trend crescente. In linea di massima il clima è più caldo che in passato ma questo non vuol dire che sarà sempre così