01-09-2016 - Salve a tutti, consueto ormai aggiornamento dall’area del terremoto, in virtù della continua evoluzione che la sequenza sismica continua ad avere, fortunatamente con scosse di magnitudo alquanto moderata, che tuttavia restano diagnostiche nel delimitare l’area del terremoto e i suoi eventuali ampliamenti ai bordi dei settori già interessati dalle scosse…
Nel precedente editoriale abbiamo visto come le scosse di assestamento abbiano interessato i bordi settentrionali dell’area coinvolta dal terremoto. Gli ultimi aggiornamenti mostrano invece la presenza di due scosse di magnitudo significativa (solo dal punto di vista scientifico fortunatamente) che hanno interessato i settori centrali e bordieri meridionali dell’area, sconfinando nuovamente nell’aquilano quindi (fig.1).
fig.1
In fig.1 si nota bene come una prima scossa, di magnitudo Ml = 3,5 alle ore 5:53 del mattino, abbia interessato la piana di Amatrice (epicentro) rimobilizzando quindi l’allineamento responsabile delle scosse principali del 24 Agosto, mentre una seconda, di magnitudo Ml = 3,7 alle ore 13:35, abbia mobilizzato le lineazioni tettoniche situate i bordi della struttura ribassata della conca di Amatrice, poco a ovest del lago di Campotosto, struttura morfologica pianeggiante a 1400 m s.l.m. che divide tramite una sella la piana di Amatrice da quella de L’Aquila.
La sequenza si è spinta oggi molto a sud quindi, nel suo limite meridionale, ben individuato nell’editoriale del 24 Agosto (fig.2).
fig.2
La sequenza sismica in esame prova ad ampliarsi quindi, ieri a nord, oggi a sud; in entrambe le direzioni sono presenti strutture sismogenetiche di potenziale neo attivazione passibili di generare nuovi terremoti.
Tutto ciò è testimoniato dall’articolato assetto morfologico dell’area, con continui salti morfologici appunto, costituiti da alternanze di conche pianeggianti intramontane (come quelle di Castelluccio o addirittura Campo Imperatore ai piani più elevati e quelle di Norcia, Amatrice e L’Aquila ai piani inferiori) con grandi scarpate come quella del Vettore o delle altre dorsali montuose ai piani inferiori.
In tale assetto sono quindi presenti tutti gli indizi di un’attività tettonica molto recente e intensa, a carattere distensivo, in cui il paesaggio non riesce a essere uniformato dagli agenti erosivi meteorici proprio a causa della velocità con cui vengono ricreati i gradini morfologici da parte dell’attività tettonica stessa, con i continui nuovi rigetti (gradini) lungo i principali piani di faglia, come quello evidenziato nei giorni scorsi proprio lungo la scarpata del Vettore .
Per adesso comunque, le scosse odierne sono contenute all’interno dell’ara già interessata dalla sequenza (fig.3), da seguire in particolare l’evoluzione dell’ultima scossa nei pressi del lago di Campotosto.
fig.3