10-07-2016 - Salve a tutti, editoriale domenicale leggermente più articolato dei precedenti, per avere una visione d’insieme di quanto sta accadendo, sebbene il punto cruciale della discussione (almeno dal punto di vista grafico) resti il passaggio di consegne del caldo a metà mese.
Iniziamo però proprio dal caldo, che sta raggiungendo l’apice proprio in queste ore e che manterrà tale condizione per le prossime 48 h circa, per la disperazione di chi è costretto a stare in città o comunque non sopporta le temperature attuali. La causa dell’accentuazione del caldo è da ascrivere a un ulteriore affondo del flusso perturbato Atlantico e nord della penisola iberica, già perfettamente visibile dal satellite (fig.1).
fig.1
La flessione del jet stream (sempre nominato) proprio sulla penisola iberica è alla base della risalita calda (o meglio della sua accentuazione) proprio in queste ore, con temperature che, ancora alle 19:20, stazionavano intorno i 33-34 tra Emilia e Toscana, prive di temporali rinfrescanti oggi (fig.2).
fig.2
Arriverà davvero quindi la rottura al caldo, la perturbazione rinfrescante descritta da giorni??
Ebbene sembra proprio di si; infatti, se focalizziamo l’attenzione sulla collocazione del cavo d’onda in fig.1, saremo davvero sorpresi della sua rapida traslazione e accentuazione proprio sopra le nostre teste nella giornata di giovedì 15 Luglio (fig.3).
fig.3
L’asse della saccatura centrato sull’Italia significa penetrazione del freddo massima sulla nostra penisola per metà mese. Insomma, il fresco e i temporali arriveranno, anche piuttosto violenti in alcuni casi. Ecco la carta delle anomalie di temperatura a 850 hPa (1500 m, un classico ormai del sito) che evidenzia proprio l’isolamento di un nucleo freddo (anomalie negative in blu e violetto) la sera del 15 con valori anche di parecchio inferiori alle medie del periodo (fino a 6.7° C in Adriatico fig.4).
fig.4
Gli aspetti descritti risultano ben evidenti dal grafico degli spaghetti per il nordest, dove viene evidenziato un brutale crollo termico (10° C a 850 hPa) e possibilità di precipitazioni di una certa consistenza (ma il fresco arriverà ovunque, è bene sottolinearlo, fig.5).
fig.5
Dalla fig.5 si evince anche come la crisi estiva potrebbe durare anche 3-4 giorni, fino alle porte della terza decade, quando dovrebbero ristabilirsi condizioni più stabili ma con temperature maggiormente in linea con le medie del periodo (fig.5). In parole povere, arriva l’anticiclone delle Azzorre, perfettamente visualizzato in questa previsione della distribuzione delle correnti a getto per il giorno 26 Luglio (ipotesi), con un flusso teso in quota da nordovest che impedisce risalite calde africane nel Mediterraneo ma che, allo stesso tempo, non porta tempo instabile nelle nostre regioni, ma cieli sostanzialmente sgombri da nubi e temperature raramente superiori ai 30° C, soprattutto al centronord (fig.6).
fig.6
Siamo nel campo delle ipotesi ovviamente, ma la rottura al caldo è ormai molto probabile (range temporale 96 h), vedremo se lo sarà anche la terza fase, quella azzorriana, riproposta molte volte dal modello americano.
Ciao ciao