19-04-2016 – Salve a tutti, evoluzione meteorologica sempre più avvincente nel comparto europeo, dove le previsioni dei modelli forniscono un quadro evolutivo, per la parte centrale della primavera, davvero perturbato e fresco. Nel frattempo, le temperature sono già scese nel centronord a causa da passaggio, piuttosto rapido, di un vortice depressionario nelle regioni adriatiche, in rapido scivolemento verso i Balcani (fig.1)
fig.1
In tal senso, il caldo appare confinato al momento nelle estreme regioni meridionali, tra Sicilia, Calabria e Puglia e non sembra, secondo le attuali previsioni, che la seconda ondata possa aver luogo. In effetti, una leggera ripresa delle temperature entro domani sera sarà possibile, ma l’alito africano, che nelle ultime 48 h era stato chiaramente avvertito al sud, lambirà sostanzialmente le coste meridionali della Sardegna, mentre altrove fino a giovedì il clima sarà piacevolmente mite e prettamente primaverile (fig.2).
fig.2
Ben diversa l’evoluzione prevista, a partire da venerdì, praticamente su tutte le regioni italiane, ma con effetti più vistosi al centronord. Una massiccia saccatura artica, correlata a un vero sbilanciamento del lobo più corposo del VP (ciò che ne rimane) raggiungerà il Mediterraneo, attraversando rapidamente tutta l’Europa centrale (fig.3).
fig.3
Davvero imponente lo sbilanciamento del VP e le conseguenze non tarderanno a farsi sentire sia nel territorio europeo nella sua globalità, sia nelle regioni mediterranee. Ecco lo spettacolare quadro barico, previsto per il giorno 26, con annessa distribuzione e tipologia delle precipitazioni (fig.4).
fig.4
I dettagli riportati nella splendida elaborazione grafica del sito tropical tibits hanno valore indicativo al momento, ma evidenziano quali siano le potenzialità della irruzione fredda prevista nel prossimo week-end. Addirittura nevicate diffuse anche a quote pianeggianti a nord delle Alpi e su buona parte dell’Inghilterra, con due profondi minimi al suolo allineati lungo l’asse della colata, tra Germania settentrionale e nord Italia.
Il quadro di dettaglio per le regioni italiane nello stesso periodo evidenzia il ruolo di sbarramento esercitato dalla barriera alpina e, allo stesso tempo, lo “sfondamento” ai lati, dalla porta del Rodano e da quella di Bora, da parte dell’aria fredda di origine artica in piena irruzione del Mediterraneo (fig.5)
fig.5
Le nevicate sui rilievi alpini a quote non troppo elevate (600-800 m) non sono un’utopia in tale contesto, favorite in tal senso le regioni del triveneto, con sorprese nevose a quote collinari.
A seguire, non sembra che gli assetti mostrati possano cambiare molto presto; l’ampia ondulazione di Rossby, anche in virtù della sua notevole estensione, potrebbe assumere caratteri di stazionarietà, inviando ripetuti impulsi perturbati verso il Mediterraneo (fig.6).
fig.6
Primavera che si annuncia davvero dinamica, da non perdere i successivi aggiornamenti.
Ciao ciao