17-12-2015 - Salve a tutti, eccoci di nuovo insieme per il consueto aggiornamento serale. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito alla evoluzione generale dell’assetto del Vortice Polare nel lungo termine, a prescindere dalla singola emissione giornaliera.
Si è già specificato come, nei prossimi giorni, il VPT presenterà un assetto molto compatto, in prima armonica (senza ondulazioni) e che, di fatto, non ci sarà praticamente possibilità per avere interruzioni anche brevi alla stasi anticiclonica, ad eccezione di brevi refoli freschi al sud dai Balcani.
Il punto di partenza, per un primo cambiamento, anche breve e inserito nel periodo di sfondamento della soglia NAM, è rappresentato da una prevista elliticizzazione del nucleo più intenso del VP dopo il periodo natalizio (fig.1).
fig.1
Anche il modello europeo, in fig.1, generalmente il più equilibrato (e affidabile) evidenzia un’accentuata asimmetria nella distribuzione degli assi principali del VP. Tale condizone predispone, in effetti, all’arrivo di colate fredde marginali dai quadranti nordorientali, il modello canadese questa sera la vede partire già intorno il 27, con il medesimo assetto iniziale del modello europeo (fig.2).
fig.2
A seguire, le strade, ovvero le diverse evoluzioni, possono divergere alquanto, in ossequio alle leggi del caos (ved. editoriale) e, da piccole modifiche nell’assetto mostrato possono nascere anche irruzioni fredde di grande rilievo, come quella mostrata del run mattutino del modello americano (GFS 06, ved, editoriale, fig.3).
fig.3
Sicuramente l’evoluzione mostrata in fig.3 è piuttosto ottimistica e rappresenta la soluzione più vantaggiosa per noi, in un contesto apparentemente avaro di freddo e neve. In ogni caso, l’assetto che andrà ad assumere il VPT intorno le 240 h da ora può lasciar sperare in una relativa pausa alle condizioni anticicloniche nelle regioni italiane nel periodo di Capodanno; ecco l’ultima emissione del modello americano (GFS12), che vede in sostanza una rotazione in senso antiorario dell’asse del VP rispetto alla fig.1 e la possibilità partenza di un vero e proprio split di un nucleo artico con la rimonta azzorriana che arriva dall’Atlantico (fig.4).
FIG.4
Certo si dovranno fare sempre i conti con la grande compattezza del VP stesso, ma un relativo cambiamento appare possibile per il periodo menzionato.
A quando una modifica più radicale della evoluzione attuale?? Cosa accade nel frattempo in stratosfera??
L’attuale VP, a tutte le quote, è un osso duro, nel senso che è difficile da demolire. In ogni caso, i diversi warming visti partire nei prossimi 15 giorni riusciranno comunque a dislocarlo dalla sede naturale al polo (displacement, fig.5) e, in un ottica evolutiva nel nuovo anno, potrebbero predisporre tutta la struttura a un indebolimento più profondo alle quote stratosferiche, in visione di un più deciso cambiamento delle condizioni atmosferiche su tutto il comparto europeo, ne riparleremo.
fig.5
Ciao ciao