13-12-2015 - Salve a tutti, consueto aggiornamento pomeridiano dei modelli, con uno sguardo più ampio a tutti i piani isobarici e alla evoluzione generale del tempo nel lungo termine.
C’è molta apprensione in questi giorni tra i meteo appassionati per il totale immobilismo dell’evoluzione meteorologica a scala emisferica e, di conseguenza, anche nel Mediterraneo. Il Vortice Polare “schiacciasassi” è davvero dominante nella scena emisferica del settore boreale in questa stagione e le previsioni ne ipotizzano un suo ulteriore rafforzamento fino alle porte del Natale (fig.1).
fig.1
Davvero imponente la sua struttura, priva di sostanziali ondulazioni, con il getto polare collocato, praticamente su tutto l’emisfero, al di sopra del 50° parallelo, tale da impedire il corretto innevamento al di sotto di tale latitudine sia nel comparto nordamericano, sia in quello europeo, come evidenziato nell’editoriale di ieri (fig.2).
fig.2
A tal proposito, in questa sede si precisa che la previsione generale per il mese di Dicembre resta la stessa emessa intorno la fine di Novembre (ved. editoriale); ovvero, larga prevalenza di periodi anticiclonici interrotti, soprattutto nella terza decade, da transitori peggioramenti anche a carattere freddo. Questo perchè il condizionamento imposto dalla stratosfera, in seguito al superamento della soglia NAM di +1,5, raramente non si è verificato negli ultimi anni (esperienza diretta dello scrivente).
Ad oggi, le cose stanno prendendo una piega ulteriormente caratterizzata dallo strapotere del VP, che potrebbe non concedere nulla alle medie latitudini per molti giorni, con una tensione zonale elevatissima e freddo barricato nelle regioni polari (oltre il circolo polare artico).
Ma è possibile quindi che la stagione fredda venga completamente saltata??
In realtà nulla vieta che nemmeno un peggioramento invernale possa arrivare nel Mediterraneo, gli scambi di calore tra polo e regioni tropicali deve per forza avvenire, ma l’equilibrio deve essere rispettato a scala emisferica, non locale. Un esempio è stato lo scorso inverno, quando sostanzialmente i grandi scambi meridiani sono avvenuti soprattutto nel settore nordamericano e poco o nulla da noi.
E’ già successo in passato??
In effetti, c’è una stagione che viene invocata come uno spettro da tutti i meteo appassionati di una certa età (compreso lo scrivente): l’inverno del 1988-1989, quando praticamente non successi nulla da metà Novembre a metà Febbraio e, anzi, in realtà veri scambi meridiani giunsero addirittura solo ad Aprile, con una primavera instabile. Ecco un ottimo riassunto dello stato del VP nel grafico d’archivio del NAM del sito LAMMA (fig.3).
fig.3
Impressionante la chiusura alle quote troposferiche del VP, accompagnata tra Gennaio e Febbraio da un intendo stratcooling con ampio e duraturo superamento della soglia NAM 10 hPa.
Può ripetersi anche quest’anno quanto accadde in quella stagione anomala??
Diciamo subito che tutto può succedere, la certezza che non si ripeta non l’ha nessuno, ma diciamo anche che è alquanto difficile. Ci sono due sostanziali differenze rispetto a quella strana (per i meteoappassionati, ma non solo) annata.
1) Contesto teleconnettivo diametralmente opposto; proprio nell’inverno citato si ebbe uno degli episodi più intensi di NINA degli ultimi 65 anni (dagli archivi del CPC NOAA perlomeno), con indice ONI (Oceanic Nino Index) che raggiunse valori mediati nel trimestre Novembre-Dicembre-Gennaio pari a- 1,8, mai più toccati da allora. Al momento, viceversa, è in atto uno degli episodi di El Nino più intensi degli ultimi decenni, con indice ONI nel trimestre Settembre-Ottobre-Novembre pari a +2,0 (il segno è riferito all’anomalia delle temperature oceaniche), superato per adesso solo dall’eccezionale episodio del 1997-1998. Una simile enorme differenza può incidere significativamente nel prosieguo dell’inverno, vedremo come.
2) Dalla fig.2 si vede bene come la fase del cooling e del conseguente rafforzamento del VP sia avvenuta successivamente nell’inverno 1988-1989 rispetto alla stagione attuale, in pieno inverno, inficiando così completamente il trimestre freddo. Quest’anno il processo analogo (cooling) è iniziato molto prima (inizio Novembre) e, se dovesse continuare tale processo fino a Marzo, sarebbe davvero una stagione assolutamente eccezionale, senza termini di paragone, almeno da quando si dispone delle registrazioni dello stato di salute del VP, tramite l’archivio NAM, ovvero dal 1950.
Le probabilità che avvenga qualcosa nel mese di Gennaio sono intatte quindi, valuteremo a che tipo di processo potrà andare incontro il VP; precisiamo che, in questa sede, non si è mai parlato con sicurezza dell’arrivo di uno strawarming di tipo major a Gennaio (simile al 1985 per intenderci), non c’è assolutamente modo di prevederlo con esattezza ora. Le probabilità che nel mese di Gennaio la circolazione atmosferica a scala emisferica subisca modifiche sostanziali sono comunque tangibili, ma la momento non è possibile ipotizzare ne la loro modalità ne tantomeno la loro entità.
A più tardi per gli ultimi aggiornamenti.
Ciao ciao