11-12-2015 - Salve a tutti, eccoci riuniti per l’aggiornamento serale, maggiormente mirato all’analisi dei settori stratosferici. Prima però, una brevissima parentesi per sottolineare come, nei contenuti espressi nell’editoriale di questa mattina, non sia stato affatto dichiarato che a Natale farà freddo e ci sarà la neve, la figura dominante del mese di Dicembre è e resterà l’anticiclone Mediterraneo guidato dal potentissimo VP di questa stagione. Piuttosto, si è espressa la possibilità che i lasciti freddi del VP possano essere caratterizzati da irruzioni fredde artiche transitorie, soprattutto nella terza decade, aventi come obiettivo privilegiato le Adriatiche e il sud e tale rimane la previsione, ormai da almeno un paio di settimane.
Veniamo quindi alla nostra analisi; stratosfera sempre molto compatta ma anche oggi, nel lungo termine, la spina del fianco del Vortice Polare Stratosferico sembra essere la partenza del warming siberiano nella terza decade (fig.1).
fig.1
L’attacco sembra ben condotto, con un embrione di collaborazione in area europea, più blando quello in Atlantico, ieri meglio visibile.
Il VPS in esame è davvero un “osso duro”, in quanto la partenza del warming e della relativa azione della wave 1 è gia intravista a inizio terza decade nell’estremo oriente siberiano (fig.2).
fig.2
Nell’arco di una settimana l’anticiclone stratosferico aleutinico (wave 1) compie passi in avanti verso il polo, decentrando il VPS (displacement), ma aggirandolo anche in parte, segnale che la resistenza offerta dalla massiccia figura depressionaria è notevole (fig.3).
fig.3
Ad ogni modo, la posizione della wave 1 in fig.3 rappresenta la classica partenza, dallo stretto di Bering, dell’anticiclone aleutinico (da cui il nome) per l’attacco al VPS e tutto ciò lascia ben sperare per il mese di Gennaio.
Nel frattempo il VPS stesso ma anche il VPT ormai, stanno per raggiungere, probabilmente, la massima potenza stagionale (siamo vicini al solstizio d’inverno) e si vede bene dal riassunto delle anomalie di geopotenziale nelle regioni polari (fig.4).
fig.4
Le velocità zonali sembra si stiano assestando, perlomeno in termini di anomalie, sempre positive ovviamente (il VP gira più veloce, fig.5).
fig.5
Il cooling dovrebbe aver raggiunto la massima potenza, perlomeno così dovrebbe essere (fig.6).
fig.6
In tutto ciò, il NAM a 10 hPa sembra assestato sul valore di +2,3, assolutamente alto (fig.7).
fig.7
L’apparente calo dell’AO, previsto nei prossimi giorni, è ingannevole, frutto del decentramento in aera euroasiatica del VP, dopo riprenderà a salire, senza superare i valori attuali però (fig.8).
fig.8
Nel complesso quindi, ci troveremo ancora di fronte a facili rimonte anticicloniche per tutto il mese di Dicembre, ma questo non esclude brevi irruzioni fredde anche con contributi continentali, come illustrato nell’editoriale del mattino. Successivamente, sembrano esserci timidi segnali per un più deciso cambio di circolazione a scala emisferica per l’anno nuovo, a partire dai settori stratosferici, vedremo cosa diranno gli aggiornamenti, da seguire.
Ciao ciao