21-11-2015 - Salve a tutti; nuovo aggiornamento mattutino, per evidenziare e seguire la peculiare evoluzione meteorologica a scala europea di queste ore. La maestosa irruzione artica è infatti in pieno svolgimento su gran parte dell’Europa centro occidentale e si sta aprendo un varco verso le regioni mediterranee (fig.1).
fig.1
Dalla fig.1 si comprende bene la vastità della massa d’aria fredda in movimento dalle regioni polari, con il fronte principale seguito dall’aria fredda che sta entrando ora, mentre si scrive, nel Mediterraneo, con al seguito appunto un grosso “carico” gelido, soprattutto in quota, di aria di estrazione artica.
La bellezza dei movimenti descritti merita un “replay” da una diversa e più ampia angolazione, da cui si evince l’origine delle masse d’aria in gioco, la loro disposizione e natura molto diversa, con l’aria mite subtropicale marittima che precede quella più fredda, a chiara componente meridiana di moto (fig.2).
fig.2
Il quadro termico europeo testimonia quanto sta accadendo, con la netta diversificazione dei valori delle temperature tra Mediterraneo ed Europa a nord della barriera alpina, oltre 10° C di differenza attualmente (fig.3).
fig.3
Tale divario si andrà rapidamente a colmare nelle prossime 24 h, almeno in parte (c’è sempre il mare attorno la nostra penisola), con annesse una serie di fenomenologie che andiamo rapidamente a descrivere.
Il contrasto termico tra le due masse d’aria contrapposte (da qui il termine “fronte”), si farà sempre più acceso infatti nelle prossime ore e i rovesci già presenti tra Emilia, Toscana e resto delle regioni centrali si faranno via via più frequenti e intensi (fig.4).
fig.4
Ma l’evoluzione descritta andrà a capitolare tra la tarda serata e la nottata di oggi, sabato, quando un profondo minimo depressionario (985 hPa) si formerà sottovento alle Alpi, transitando dalla pianura Padana centrale verso l’Adriatico centrale (fig.5).
fig.5
A quel punto, aria fredda verrà richiamata direttamente dalla porta di Bora, con un “giro” molto più stretto e giungerà, pertanto, molto più fredda al suolo in Emilia Romagna e nel triveneto. Tale dinamica innescherà diffusi rovesci, anche a carattere temporalesco, con nevicate che, confermiamo, si spingeranno fino a quote intorno 400-500 m nell’Appennino emiliano-romagnolo, o anche più in basso in occasione di precipitazioni prolungate e intense (fig.6).
fig.6
Quota neve in abbassamento anche in Appennino centrale, dove potrebbe nevicare fino a 700 m di quota nelle prime ore di Domenica.
Insomma, una vera e propria burrasca artica è in arrivo, di dimensioni anche piuttosto importanti, accompagnata da venti molto forti su tutto il versante tirrenico, con mareggiate lungo le coste sopravvento, seguiremo passo passo l’evento.
Da non perdere poi i successivi editoriali del lungo termine, novità davvero molto interessanti vengono proposte dal modello americano, a più tardi.
Ciao ciao