18-11-2015 - Salve a tutti; immancabile appuntamento con l’editoriale serale, tra apprensioni di diverso tipo dei meteoappassionati che desiderano con grande ardore l’arrivo (vero) del semestre freddo.
Facciamo il punto, quindi, rispetto a quanto riportato dai modelli, secondo uno schema quanto più lineare possibile, per non lasciare adito ad ambiguità nella esposizione delle carte.
1° step
Il peggioramento del week-end, ormai prossimo (72-96 h), mantiene inalterate le sue caratteristiche, a dispetto di quanti si soffermano sulla limatura o meno della singola isoterma. Nel complesso, infatti, a partire dalle prime ore si sabato, l’imperiosa entrata di una saccatura artica apporterà un marcato e duraturo peggioramento del tempo al centrnonord. Il termine imperiosa, va precisato per i lettori, si riferisce ai geopotenziali e alla vastità della colata, non alle termiche al suolo che, con correnti artiche, non sono mai troppo rigide. I primi dettagli dell’evento sono stati comunque discussi nell’editoriale del mattino.
fig.1
2° step
Dopo l’avvento della colata, a metà della prossima settimana, la notevole forza del Vortice Polare (una costante della stagione autunnale) genererà l’inevetabile rinforzo del getto polare nel continente europeo e il taglio (cut off) della saccatura, cessa quindi il maltempo (fig.2).
fig.2
In questa fase risulta quindi attenuata, rispetto a ieri, la nuova saccatura prevista intorno i giorni 26-27 Novembre, ma non tutti i run in realtà. Proprio l’ultima corsa del modello americano (GFS 12) propone, infatti, il distacco di un nocciolo freddo in quota diretto verso il Mediterraneo per quel periodo, con nuova fase di maltempo e neve sulle Alpi (fig.3).
fig.3
3° step
Tra gli ultimi giorni di Novembre e i primi di Dicembre, la struttura del Vortice Polare si troverà davanti a un bivio; qualora il possibile “condizionamento stratosferico” sortisse i primi effetti, potrebbe evidenziarsi una costante e graduale chiusura del VPT e l’annullamento sostanziale di tutte i tentativi di affondo artico e/o nordatlantico. L’aspetto positivo delle emissioni odierne è che questo tipo di evoluzione non traspare in nessun aggiornamento per i primi di Dicembre e, anzi, tutte la carte relative agli ultimi tre run del modello americano sono improntate a un deciso sbilanciamento del VPT sotto l’azione, piuttosto incisiva, delle tre onde troposferiche. Ecco l’emissione della notte (00), split massiccio del Vortice Polare (fig.4,5)
fig.4
fig.5
Ultima uscita quindi del run 12, del pomeriggio, saccatura compresa tra due anticicloni, con fase di forte maltempo, non fredda, nel Mediterraneo (fig.6)
fig.6
Insomma, per adesso sembra che l’inverno meteorologico, in partenza il giorno 1 Dicembre, voglia adempiere in pieno al suo compito, a dispetto delle informazioni provenienti dalla stratosfera, che comunque vedono il raggiungimento odierno della soglia NAM (fig.7).
fig.7
Il semplice indugiare sul valore soglia non è sufficiente a valutare o meno l’innesco del condizionamento stratosferico; certamente, se l’indice continuerà a salire, le probabilità che nei prossimi giorni i modelli propongano un VP sempre più chiuso anche in troposfera saranno elevate. Lo sapremo nei prossimi aggiornamenti.
Ciao ciao