31-10-2015 - Salve a tutti, mentre nel meridione italiano si va profilando un peggioramento che, per le regioni ioniche, potrebbe diventare davvero pericoloso, risulta altresì doveroso ripercorrere la strada del lungo termine, per definire l’evoluzione del mese di Novembre o, almeno, della sua prima parte alla luce degli ultimi aggiornamenti dei modelli.
Diciamo dubito che inizialmente, almeno i primi 10 giorni, ci attende un periodo dominato da un robusto campo altopressorio nel Mediterraneo, sebbene non privo di infiltrazioni instabili, ma sempre in contesto con temperature sopra le medie. Avvicinandosi però alla metà del mese le cose potrebbero cambiare, per l’arrivo di una più cospicua massa d’aria fredda da nordest. La domanda che tutti si faranno sarà sicuramente: quali sono le probabilità che ciò accada??
A tal proposito, procediamo con la nostra classica analisi, senza fare proclami, ma un passo alla volta. Iniziamo da un grafico nuovo, o quasi (fig.1).
fig.1
Si tratta, molti appassionati lo sapranno, del valore del N.A.M. (North Anular Mode), relativo agli ultimi 365 giorni, aggiornato alla data di oggi (lo potete trovare tra la voce “link utili”, “indici e teleconnessioni”), curato da ricercatore Patrick Martineu. Il N.A.M., com’è noto, descrive lo stato di salute del Vortice Polare a tutte le quote, non solo al livello del mare (quello lo fa l’AO). Nel grafico sono state aggiunte le due soglie significative, secondo la teoria di Baldwin & Dunkerton (teoria B&D, 1999), del cosiddetto “condizionamento” del VPT. Per essere più chiari, la linea blu (NAM a +1,5), che ci interessa al momento, indica uno stato di compattamento del VPT-VPS, superato il quale (VP ulteriormente compatto), tutta la struttura resta condizionata in senso chiuso per 45-60 giorni e tanti saluti a speranze di avere ondulazioni e ondate di freddo alle medie latitudini fino a Natale.
La teoria ha mostrato, sperimentalmente, di essere efficace nella maggior parte dei casi, difficilmente sbaglia (gli ultimi anni lo dimostano). Come si vede dalla fig.1, per adesso siamo ancora lontani dalla soglia (NAM a circa +0,5) e, pertanto, partendo da questo assunto, è lecito osservare le possibili evoluzioni in senso freddo proposte dai modelli. Ecco quindi, che anche oggi, come al solito ma fuori dal coro, almeno una emissione del modello americano indica la possibilità che dalla spinta dell’anticiclone europeo verso nord, in Artico, possa partire una colta fredda dall’est europeo diretta verso le nostre regioni (fig.2).
fig.2
Il VPT resta compatto nel seguito, ma lascia spazio e una cospicua colata artica continentale (fig.3).
fig.3
Termiche di assoluto rilievo per l’evento, nocciolo freddo con -12° C a 850 hPa in marcia verso l’Adriatico (fig.4).
fig.4
Finale con possibile tunneling, secondo quanto annunciato nei precedenti editoriali (fig.5).
fig.5
Si tratta di un’emissione isolata nel contesto odierno, ma da più giorni compare almeno una volta nelle varie elaborazioni. Alla luce della lunga premessa riportata nell’articolo, tale evoluzione non sembra essere pregiudicata da una possibile eccessiva chiusura del VPT-VPS, staremo quindi a vedere i successivi aggiornamenti.
Ciao ciao