04-04-2015, ore 19:00 - Salve a tutti, secondo aggiornamento giornaliero, in virtù della peculiare evoluzione meteorologica in atto e, ammettiamolo, del maggior tempo a disposizione per scrivere. Perturbazione Atlantica in piena azione nelle nostre regioni. Fronte ben sviluppato, con ramo caldo e freddo ben distinguibili e precipitazioni a carattere di rovescio in atto nelle tirreniche. Buona parte dell’Italia è comunque sotto un tappeto di nubi di vario spessore (fig.1)
fig.1
Nelle prossime ore, la perturbazione inquadrata dalla fig.1 tenderà a invorticarsi sull’Italia, ruotando attorno a una circolazione depressionaria che, secondo quanto previsto premesso nel precedente editoriale, dovrebbe formare in mattinata un minimo a occhiale tra Tirreno e Adriatico (fig.2). Nella fig.2 è evidente l’innesco dell’afflusso freddo dai quadranti orientali in alto Adriatico già nella serata mattinata di Pasqua, con nevicate che cadranno sempre più in basso su Romagna e Marche, a quote più alte nelle restanti regioni centrali (fig.2).
fig.2
Come si vede dalla fig.2, nella mattinata pasquale la neve potrebbe cadere già a quote intorno 600-700 m nell’Appennino marchigiano, intorno 900-1000 m tra Lazio, Abruzzo, Molise e Campania. A conforto della genesi di nevicate a quote non troppo elevate ci sarà da tenere in conto l’intensità delle precipitazioni, piuttosto forti in tali regioni secondo gli ultimi aggiornamenti (fig.3).
fig.3
Accumuli nevosi discreti in quota nella giornata di Pasqua per l’Appennino, stagione sciistica che potrebbe continuare.
Nelle successive 24 h, precipitazioni in progressivo esaurimento, ma quota neve in ulteriore abbassamento a pasquetta, fino 500 m con le ultime precipitazioni tra Marche e Abruzzo, per una gelida pasquetta, maggiormente soleggiata comunque rispetto al giorno precedente (fig.4).
fig.4
Sorprese bianche quindi sempre possibili in Adriatico lunedì mattina, ma dopo, proprio con la fine delle festività, sembra che il tempo voglia proprio ristabilirsi, con la ripresa della struttura del VPT, mai abbastanza debole, e l’instaurarsi di una campana anticiclonica nelle regioni mediterranee (fig.5).
fig.5
Davvero singolare la coincidenza del periodo festivo con la fase di maggior maltempo, gite compromesse in parte in Appennino, meno nelle Alpi.
Ciao ciao